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Prosciutto San Daniele, impianto di scarti salini da inizio 2025

Struttura è situata nel distretto di San Daniele del Friuli

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 20 NOV - Entrerà in funzione a partire dai primi mesi del 2025 l'impianto di recupero e valorizzazione degli scarti salini del Prosciutto di San Daniele. Lo stabilimento e' realizzato a Trasaghis in provincia di Udine, distante una quindicina di chilometri da San Daniele del Friuli.
    La realizzazione dell'impianto è effettuata per il tramite di Promo San Daniele srl (società integralmente controllata dal Consorzio) ed è costruito, in una logica di circolarità, ex novo e senza il consumo di ulteriore suolo in un'area precedentemente utilizzata da altre attività produttive. A comunicarlo è il Consorzio di tutela che oggi ha tenuto a Roma un incontro per presentare il terzo report di sostenibilità "Valore Concreto". La struttura, dal punto di vista operativo e considerate le due tipologie di rifiuti trattati, (sale e salamoie) è stata concepita su due linee operative separate: la linea A (processo di trattamento del sale solido esausto) che sarà attiva per circa duecento giornate all'anno per otto ore al giorno e la linea B (processo di trattamento della salamoia) che avrà carattere continuativo e sarà attiva per circa 350 giorni all'anno, per ventiquattro ore al giorno. La salamoia verrà trattata sfruttando specifici processi biologici e fisico-chimici fino a ottenere la totale separazione del sale dalle impurità organiche presenti in essa. L'acqua estratta dalla salamoia verrà fatta evaporare e reimmessa pulita nel ciclo naturale, mentre il sale residuato verrà stoccato allo stato solido. Il sale verrà vagliato e sottoposto a un lavaggio igienizzante per poi essere destinato a nuovi e diversi utilizzi: ad esempio, potrà essere impiegato come antigelo per le strade o nella concia delle pelli o destinato ad altri usi industriali, diversi da quelli alimentari. Sotto il profilo energetico e nell'ottica di ottimizzare i consumi è installato un motore endotermico in assetto cogenerativo che permetterà di produrre energia per il 97% del fabbisogno elettrico e il 49% di quello termico del nuovo impianto. (ANSA).
   

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