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Sos aziende casearie alla Regione, protegga il Pecorino romano

Agrinsieme, preoccupazione e incertezza sui dazi voluti da Trump

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 17 MAR - Preoccupazione e incertezza sui dazi per l'esportazione del pecorino romano negli Stati Uniti.
    Ma al momento, anche in vista della possibile battaglia commerciale internazionale, le aziende si concentrano sul disciplinare di produzione. Obiettivo: ribadire che il formaggio deve essere fatto con le razze autoctone, dalla Sarda alla tipica Nera di Arbus, dalla Comisana alla Massese, dalla Vissana alla Sopravissana, passando per quella dell'Amiata.
    Ne hanno parlato oggi in una conferenza stampa Agrinsieme Sardegna e le maggiori cooperative di trasformazione lattiero-casearie ovine dell'isola. Molte le iniziative nelle ultime settimane: dall'invio di una lettera al Ministero dell'Agricoltura, all'incontro con l'assessore Gianfranco Satta.
    "Nei mesi scorsi c'è stato un errore, dato dal non riconoscimento delle razze autoctone all'interno del Disciplinare di produzione del Pecorino Romano Dop - spiega il coordinatore regionale di Agrinsieme e direttore di Legacoop Sardegna, Daniele Caddeo -. Ma sarebbe un ulteriore errore ampliare alla produzione di Romano qualsiasi razza ovina. Siamo per la diversificazione e quindi affinché attraverso le razze non autoctone si possano ovviamente produrre e aiutare a produrre in Sardegna tutte le diverse tipologie di formaggi a esclusione delle Dop. Il Pecorino romano deve riuscire a mantenere e a conservare l'importanza che ha saputo esercitare in questi anni in termini di trasformazione lattiero caseario di eccellenza internazionale. Non la si può svilire. Per questo serve anche una presa di posizione politica importante e chiara della Regione".
    Attenzione allo scenario internazionale: "Gli ultimi due anni sono stati felici - afferma il vice coordinatore di Agrinsieme, Giuseppe Patteri - non dobbiamo tuttavia abbassare la guardia, soprattutto ora che si rischia fortemente l'entrata in vigore dei dazi da parte degli Usa. Dazi che danneggerebbero tantissimi prodotti agroalimentari italiani, compreso il Pecorino romano. È necessario apportare delle modifiche al disciplinare di produzione che tengano conto della centralità delle razze autoctone allevate in Sardegna e da cui proviene il latte trasformato in Romano".
    Attenzione alle conseguenze. "Produrre Pecorino Romano Dop da ogni tipo di latte ovino può comportare - dice il presidente di Confagricoltura Sardegna, Stefano Taras - nel medio e lungo periodo, una ricaduta negativa sui prezzi del formaggio e quindi verso gli allevatori".
    Anche Salvatore Palitta, presidente coop Agriexport e La Concordia all'attacco: "Il nostro ricorso al Ministero nasce dalla paura che l'uso crescente di razze non autoctone possa compromettere il legame con il territorio, rendendo il Pecorino romano meno distintivo e più standardizzato, con qualità e struttura stravolta e un'alterazione della tipicità del prodotto".
    I dazi? "Certo che dobbiamo preoccuparci - osserva Renato Illotto, di Cao formaggi - un giorno ne sentiamo una, l'indomani ne sentiamo un'altra: queste dinamiche mondiali purtroppo saranno sempre più frequenti. Ma proprio per questo è importante difendere la produzione del pecorino sardo". (ANSA).
   

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