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Agrinsieme, quotazioni pecorino romano siano fatte in Sardegna

'Prezzi e quotazioni oggi solo in Camera di Commercio Milano'

Agrinsieme, quotazioni pecorino romano siano fatte in Sardegna

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 22 MAR - "Alla luce della dimensione e dei numeri rappresentati dal comparto regionale e per rafforzare ulteriormente la filiera del Pecorino Romano Dop, riteniamo che la Sardegna debba rappresentare il luogo idoneo e naturale, attraverso l'istituzione di apposito comitato prezzi permanente, per poter comunicare gli andamenti mercantili di questa Dop, visti i pesi ponderali che esprime sulla bilancia commerciale.
    Prezzi e quotazioni del prodotto che oggi vengono battuti solo nella Camera di Commercio di Milano".
    Lo sostiene Agrinsieme Sardegna, che ha preparato un documento a margine dell'ultimo coordinamento, in cui "si sollecita l'intervento delle Camere di Commercio della Sardegna e della Regione affinché si avviino le dovute procedure per questa nuova riorganizzazione, che dovrà essere accompagnata da un fondo finanziario pubblico, almeno triennale, capace di sostenere il progetto".
    "Esiste infatti il fondato sospetto - spiega Agrinsieme - che questa condizione non dia adeguate garanzie di terzietà nella costruzione del giusto prezzo dal momento che, chi attualmente opera presso la Cciaa di Milano, è un unico produttore nonché operatore commerciale. È infatti interesse delle aziende di trasformazione della nostra isola in primis, e di tutte quelle dell'areale di produzione (Sardegna, Lazio e provincia di Grosseto), socie e non del Consorzio per la Tutela del Pecorino Romano Dop, che le quotazioni mercuriali del formaggio vengano determinate in misura oggettiva, al fine di fornire un servizio alla generalità dei soggetti interessati, nessuno escluso, per ovvi motivi di interesse economico e soprattutto per evitare di generare effetti speculativi".
    Proprio per scongiurare tali condizioni sarebbe opportuno intervenire poiché, "attualmente in Sardegna, è convinzione diffusa tra i produttori, che rispetto agli indicatori (giacenze/richieste di prodotto) i prezzi di mercato degli ultimi mesi continuano a registrare un'inspiegabile stagnazione capace - secondo il coordinamento di Agrinsieme - di non rappresentare il valore reale di mercato. Le dinamiche mercantili degli anni recenti, infatti, raccontano di sistematiche rotture di stock che allo stato attuale non possono essere escluse neanche per il 2025".
    La società Clal, leader nell'analisi del mercato caseario e nell'elaborazione dei dati condivisi poi online attinge, per la definizione del prezzo del Romano, solo dai listini pubblicati settimanalmente dalla Camera di Commercio di Milano. "Tali dati, pur legittimi, sono frutto evidentemente di informazioni parziali che mancano di una rappresentatività complessiva".
    (ANSA).
   

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