(ANSA) - CATANZARO, 28 MAR - E' sempre il dolce simbolo delle
feste pasquali in Calabria. Resiste il fascino della "cuzzupa",
conosciuta a seconda dei territori anche come "guta",
"cuddhuraci", o "cuculi" che mantiene lo scettro di regina
incontrastata della festa religiosa che apre alla primavera.
A questo dolce tipico, la cui ricetta si tramanda gelosamente
di generazione in generazione, si richiamano indissolubilmente
le tradizioni della Settimana Santa dal Pollino allo Stretto.
Preparata con un certo anticipo e modellata in varie forme (
dalla gallina al pesce; dal cuore al cestino, al cavallo, al
serpente o alla colomba), la "cuzzupa" è fatta con farina,
zucchero, lievito, olio extravergine di oliva, latte intero,
scorza di limone e uova.
Da sempre, quasi come amuleto portafortuna, al centro del
biscotto, viene collocato un uovo sodo, ma anche più di uno, a
discrezione. In passato, il dolce veniva preparato dalle suocere
e regalato per le feste pasquali alle nuore neo spose come
augurio di fertilità. Inoltre, nel passato, esistevano e
venivano osservate anche delle regole ferree sul consumo: in
alcune realtà della Calabria, la preparazione dei biscotti
stabiliva che alcune forme dovevano essere consumate solo dalle
donne, accompagnate da un buon bicchiere di vino secco, mentre
altre erano riservate ai soli uomini.
Nel paniere delle leccornie che accompagnano a tavola le
festività pasquali - non va sottovalutato che la gita fuori
porta di pasquetta resta una consuetudine consolidata - vi sono
anche la "riganella", una torta ripiena di uva passa e noci con
una forma a spirale. Da segnalare anche i gustosi "jaluni",
tipici delle zone delle aree grecaniche di Reggio. si tratta di
dolci a base di ricotta e cosparsi di tantissimo zucchero a
velo. E ancora ci sono i "crustuli", biscotti fritti lasciati
riposare a bagnomaria nel miele, e alcuni dolcetti a base di
pasta di mandorla abbelliti con un mezzo chicco di caffè sopra.
Sempre molto gettonate le "nepitelle" mezzelune di pasta sfoglia
ripiena di mandorle, uva sultanina, cioccolato, fichi secchi e
noci nel cui impasto viene inserito anche rum, vino cotto e
miele.
Sulle tavole calabresi, per il fine pasto in dolce, a Pasqua
non manca la pastiera con la ricotta, molto simile al più noto e
celebrato dolce napoletano. (ANSA).
A Pasqua resiste fascino della "cuzzupa"
Leccornia al top nel periodo delle feste della Settimana Santa