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Bergamotto, agrume più unico che raro dalle mille proprietà

A Reggio 2/a edizione Bergaré apre dibattito su futuro prodotto

Redazione Ansa

(di Giorgio Neri) (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 29 OTT - Quello del Bergamotto di Reggio Calabria è un mondo a sé. Un microcosmo aperto al mondo, come le sensazioni inebrianti che ti dà la sua essenza, che ritroviamo come base dei più costosi profumi prodotti dalle marche più famose e di lusso del mondo. Eppure tutto nasce da qui, da una ristretta fascia di territorio di appena 140 chilometri che si affaccia sullo ionio, da Reggio Calabria fino a Monasterace. Oltre questo c'è il nulla. Altrove i tentativi di coltivare questo agrume unico nel suo genere, sono falliti, perché il frutto non possiede più quelle qualità organolettiche che ritroviamo nell'olio essenziale di Bergamotto e quelle qualità salutari che ne fanno oggi un frutto ricercato anche per i suoi effetti benefici sulla salute.
    Nel tempo il suo utilizzo si è allargato alla gastronomia, alla pasticceria, dando vita alla nascita di piatti tipici resi ancora più pregiati dal profumo di bergamotto e dolci di ogni tipo, dalle torte al torrone, ai biscotti agli amaretti, persino il panettone. Dunque, non solo, produzione olio essenziale, fin dall'anno 2000 tutelato dal marchio Dop Denominazione d'origine protetta, ma anche del Bergamotto di Reggio Calabria, come frutto destinato alla grande distribuzione. Dal 2021 è stato infatti avviato l'iter per il riconoscimento Dop anche per il frutto. "Ci siamo ritrovati davanti ad un muro di gomma - afferma Ezio Pizzi, presidente del Consorzio di tutela del Bergamotto di Reggio Calabria - e tutto nacque da un mio intervento alla trasmissione televisiva 'Melaverde', nella quale lanciammo il succo di Bergamotto come succo della salute. Fu una rivoluzione. Fino ad allora il Ministero delle Politiche agricole considerava il bergamotto come prodotto tossico, mentre il Ministero della Salute, come pianta officinale". "Fu grazie alle nostre ricerche, condotte con l'Università della Calabria - aggiunge Pizzi - che riuscimmo a dimostrare gli effetti benefici del succo di bergamotto, con i suoi principi attivi che inibiscono la produzione di colesterolo. Dal giorno successivo ho ricevuto migliaia di richieste da ogni parte d'Italia. Nel 2013 riuscì a distribuire 270 quintali di frutto, oggi, solo io, ne fornisco 15mila quintali l'anno".
    La II edizione di Bergaré, rassegna promossa dalla Camera di Commercio di Reggio Calabria assieme ad enti locali e Consorzio e operatori della filiera è stata l'occasione per aprire il dibattito sul futuro del Bergamotto di Reggio Calabria, la cui coltivazione, negli ultimi 20 anni è passata da 940 a 1400 ettari. A Campo Calabro, su un pianoro affacciato sullo Stretto, sorge l'azienda Capua, dal 1880 specializzata nella coltivazione, raccolta, e trasformazione del bergamotto fino alla produzione ed esportazione di olii essenziali e succhi, non solo di bergamotto in circa 54 paesi. E qui scopriamo, grazie alle spiegazioni del titolare, Gianfranco Capua, i diversi areali del bergamotto di Reggio Calabria, ciascuna con produzioni diverse per aroma, identità olfattive e proprietà organolettiche completamente diverse tra loro. "Più verde, più amaro, più bruciato", quello prodotto attorno alla città di Reggio, "più equilibrato, fruttato e fiorito, meno verde" quello dell'area centrale, che va da Capo dell'Armi a Capo Spartivento, "il migliore per qualità e proprietà organolettiche" spiega Gianfranco Capua. Infine gli ultimi 80 chilometri della fascia ionica orientale, dove le note olfattive si mostrano "più dolci e più fruttate". "Reggio Calabria, da sempre profuma il mondo" afferma lo storico Pasquale Amato, che da anni guida la battaglia per il riconoscimento del marchio Dop, come "Bergamotto di Reggio Calabria". Amato chiede il recupero del progetto di istituire a Reggio Calabria l'Istituto Superiore di profumeria non dedicato solo all'utilizzazione dell'olio essenziale, ma a tutti i campi in cui il bergamotto di Reggio Calabria viene utilizzato. (ANSA).
   

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