(di Clemente Angotti)
(ANSA) - CATANZARO, 06 MAR - Colore che va dal verde al
giallo dorato intenso e che si presenta all'olfatto con un
fruttato di oliva verde, netti sentori di erba appena falciata e
note di mandorla e pomodoro con un gusto morbido e complesso
ricco di toni vegetali aromatici, di amaro e piccante,
particolarmente indicato per portate di pesce, carni rosse,
legumi e formaggi stagionati. E' il profilo dell'olio
extravergine di oliva Dop Lametia, autentica eccellenza
agroalimentare calabrese, racchiuso nell'evocativo brand 'Dea
Carolea'.
Prodotto esclusivamente in nove comuni della Piana di
Lamezia Terme, l'olio extravergine di oliva, in vendita anche in
versione bio, può contare da oggi anche su un'etichetta unica
impressa su una bottiglia che si rifà ai miti e ai segreti della
Magna Graecia e propone il concetto di svelamento per un
'segreto' da condividere e fare conoscere sui mercati nazionali
e internazionali anche grazie ad una veste elegante e ad un
packaging originale.
L'iniziativa di presentazione di 'Dea Carolea', che si
propone di segnare l'avvio di un nuovo corso per l'olivicoltura
di qualità in Calabria, è stata illustrata nella sede del
Dipartimento Agricoltura alla Cittadella regionale
dall'assessore regionale Gianluca Gallo, dal direttore generale
Giacomo Giovinazzo, dal presidente e dalla vice presidente del
Consorzio Lametia Dop rispettivamente Pierluigi Taccone e
Mariangela Costantino. Qualità, traccabilità e territorialità
sono i tre pilastri - è stato spiegato nel corso dell'incontro -
intorno a cui si edifica un prodotto frutto di una cultura che
si è sedimentata in millenni e che è espressione di identità,
storie, ricordi e abitudini sedimentatesi intorno ai tronchi
contorti e alle chiome argentee di distese infinite di ulivi che
coprono un territorio vocato storicamente alla produzione
dell'olio. E che potrebbe vedere ampliati areale e volumi di
produzione dal momento che il disciplinare di produzione fissa
la presenza di varietà Carolea al 90%. Dea Carolea, inoltre, è
un progetto che si propone di fare conoscere un prodotto di
eccellenza ma non solo. L'intento, infatti, è anche quello di
andare oltre la produzione agricola e di guardare a frontiere
nuove e promettenti come l'olioturismo e l'enogastronomia.
Un ruolo fondamentale, nella prospettiva dello sviluppo del
settore, è legato come è stato messo in rilievo dal direttore
dei Dipartimento, Giovinazzo dal ruolo dei consorzi anche in
relazione, ha detto, "alle straordinarie potenzialità
dell'olivicoltura come più grande e strutturata filiera agricola
della Calabria". 'L'area olivicola della Carolea - ha sostenuto
il presidente del Consorzio Taccone - è una delle più importanti
a livello nazionale sia come estensione e sia come qualità
intrinseca del prodotto". Per questo altre aziende potrebbero
associarsi in altri territori della regione che fino ad oggi non
sono stati riconosciuti. I tempi sono maturi - ha aggiunto -
anche per un'etichetta unica regionale ma c'è bisogno di
disponibilità da parte del mondo olivicolo e delle istituzioni".
"Quello di oggi - ha rilevato la vicepresidente Costantino - è
il risultato del lavoro di un gruppo di produttori lungimiranti
impegnati per portare avanti questa idea progettuale che vede
l'olio extravergine Dop Lametia, anche in versione bio, in
un'unica bottiglia da lanciare sul mercato internazionale".
"Noi abbiamo un'unica Igp per tutta la Calabria ma con
questa iniziativa la Dop Lamezia - ha detto l'assessore Gallo -
fa un passo in avanti a cui guardiamo grande interesse. Nel
settore olivicolo stiamo lavorando per modificare il racconto
attraverso un Piano olivicolo che abbiamo definito e che ci dirà
cosa fare nei prossimi anni in questo comparto che è l'hub
dell'agricoltura calabrese. In questo senso - ha detto ancora
l'assessore - abbiamo avviato delle iniziative che ci porteranno
ad investire 50 milioni di euro per il rinnovo varietale. Adesso
si è iniziato ad imbottigliare in maniera seria ma oltre che
coltivare i nostri uliveti è necessario impegnarsi anche per
coltivare anche l'ambizione alla qualità. In questo senso
l'etichetta unica significa fare squadra, stare insieme e
presentarsi con un unico marchio sui mercati dicendo a chiare
lettere che ci siamo stancati di vendere il nostro olio sfuso
facendo la fortuna di altri e che il nostro prodotto ce lo
imbottigliamo e lo vendiamo direttamente capitalizzando i
guadagni per i nostri produttori". (ANSA).
Olio, nasce 'Dea Carolea' brand unico per il Dop Lamezia
Etichetta unica per l'extravergine identitario calabrese