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Il Grano Nostrum, studi con la facoltà di Agraria

Si punta alla sostenibilità della coltivazione

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 02 LUG - Un Capodanno del Mugnaio by Mulino Caputo davvero speciale questo del 2024, che si è svolto a Frignano, in provincia di Caserta, nell'azienda agricola di Francesco D'Amore, alla presenza di contadini, pizzaioli, pasticceri, panificatori e tanti ospiti, in un clima allegro e festoso.
    L'ottava edizione del Capodanno ha rappresentato il momento per un approfondimento sugli studi condotti nei Campi Caputo, in collaborazione con il Dipartimento di Agraria dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, coordinato dal professor Mauro Mori, docente di Agronomia e coltivazioni erbacee. Due gli elementi essenziali di ricerca: la sostenibilità ambientale e i cambiamenti climatici. Con il Campo Caputo che è diventato il luogo di studio delle varietà di grano tenero utilizzate dal Mulino Caputo.
    "Con Antimo Caputo l'obiettivo della sostenibilità è prioritario" ha precisato il prof Mauro Mori "Assieme al mio staff, stiamo studiando l'utilizzo di elementi naturali come i biostimolanti, microrganismi e alghe. Sul tema dei cambiamenti climatici, stiamo sperimentando la semina a febbraio, con l'obiettivo di minimizzare i rischi della coltivazione" Anche quest'anno, come di consueto, l'inizio della trebbiatura dei Campi Caputo, è coincisa con il rinnovo dell'accordo di filiera tra il Mulino Caputo e la Green Farm di Michele Meninno, azienda campana specializzata nell'assistenza agli agricoltori.
    Per l'Ad del Mulino, Antimo Caputo "La collaborazione con il Dipartimento di Agraria è davvero importante. Abbiamo intrapreso la ricerca già da alcuni anni e siamo molto felici di portarla avanti, con reciproca soddisfazione. Focalizziamo l'attenzione sulla sostenibilità ambientale del grano, che è già di per sé una coltura sostenibile, perché non richiede acqua. Con lo staff del Prof. Mori, stiamo puntando ad approfondire le conoscenze relative alle caratteristiche dei semi rispetto alla struttura e all'altitudine dei terreni. È davvero un grande lavoro quello che realizziamo in collaborazione con gli agronomi. Non dimentichiamo, però, che noi che siamo l'anello di congiunzione con contadini, il cui lavoro è tutelato dai contratti di filiera. Dopo la trebbiatura e la macinazione lenta dei chicchi di grano, i protagonisti della lavorazione di queste grandi varietà di grani sono i pizzaioli, gli chef, i pasticceri e i panificatori. Grazie alla loro maestria, arrivano sulle nostre tavole pietanze sane e squisite." (ANSA).
   

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