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'Pestare', nasce un progetto per il pomodorino del piennolo

La presentazione sabato 28 al salone del Gusto di Slow Food

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 26 SET - Nasce il progetto Pestare, Pomodorino vEsuviano: soStenibilità, nutrAceutica esicuREzza. Il progetto si propone di favorire lo sviluppo della filiera del pomodorino del piennolo del Vesuvio sostenibile e con elevati standard qualitativi, attraverso la messa a punto di protocolli di coltivazione che utilizzeranno prodotti a basso impatto ambientale. Una parte importante delle attività progettuali riguarderà la selezione di uno o più genotipi da iscrivere al Repertorio Regionale delle Risorse Genetiche a rischio estinzione. Il progetto Pestare è stato fortemente voluto da Cristina Leardi, presidente del Consorzio del pomodorino del piennolo del Vesuvio dop, e titolare dell'Azienda Agricola Masseria dello Sbirro. Il costante confronto della presidente Leardi con il mondo scientifico, della ricerca e con l'associazione Slow Food Vesuvio, ha consentito di mettere insieme una squadra di professionisti di elevatissimo profilo.
    Il professore Mauro Mori è il responsabile tecnico scientifico del progetto Pestare, fondatore e presidente di Bat-Center, il Centro interuniversitario "Center for Studies on Bioinspired Agro - environmental Technology, che prevede la partecipazione di otto Atenei italiani, tra cui l'Università Federico II di Napoli.
    Pestare sarà presentato al pubblico per la prima volta a Terra Madre, il salone del Gusto di Slow Food a Torino sabato 28 settembre alle ore 11, da Slow Food Vesuvio, con la partecipazione di Maria Lionelli, fiduciaria della condotta Slow Food Vesuvio, dal professor Mauro Mori e con Patrizia Spigno, presidente di Arca 2010, ente di ricerca, sviluppo e sperimentazione in agricoltura nella green economy e nel fitorisanamento ambientale, Banca del germoplasma dei semi delle varietà orticole storiche della Campania.
    Il progetto tende ad introdurre innovazioni di tipo agronomico e tecnologico. Porterà, infatti, all'applicazione di protocolli di coltivazione che privilegeranno l'utilizzazione di biostimolanti, agrofarmaci e corroboranti. Inoltre, i nuovi ecotipi di pomodorino del piennolo che verranno identificati nel corso del progetto daranno maggiori possibilità di scelta agli imprenditori agricoli circa il materiale da coltivare in azienda. (ANSA).
   

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