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Basta fretta, a Salerno spirito hygge dietro il rito del caffè

Coffe shop di quartiere tra i vicoli, 'godiamoci la qualità'

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 02 OTT - Lui lavorava nel settore della moda, lei in quello della danza. Il periodo del Covid ha, però, fatto capire ad entrambi che la vita doveva seguire le loro passioni. E così dopo viaggi in Francia, in Danimarca, dopo anni di studi su caffè e lievitati, hanno deciso di portare un pezzo del Nord Europa nel centro storico di Salerno. E lo hanno fatto aprendo le porte di Filtro, un caffè di quartiere, o meglio un speciality coffee dove lo spirito 'hygge' è il vero padrone di casa.
    Niente caffè al banco, tanto per iniziare, ma seduti a tavolino, ancora meglio se si sceglie di degustare un caffè filtro. E poi i dolci: si va dalle cinnamon rolls alla babka, dagli scones a dolci al cardamomo, dal pain au chocolat al croissant, entrambi rigorosamente sfogliati a mano. Nel menù anche proposte salate, accompagnate dal pane realizzato con lievito madre. Insomma, niente fretta, il giusto relax ed una proposta che vuole in tutto e per tutto riproporre al Sud uno stile di vita del Nord.
    "Siamo abituati ad entrare in un bar e a prendere al volo un caffè in piedi. Noi vogliamo che le persone si fermino anche per pochi minuti e degustino il caffè, prima ancora di berlo.
    Potranno riconoscere i sentori del mirtillo, della cioccolata, insomma quei dettagli che la fretta ci fa sempre perdere", racconta Vincenzo Capacchione. Dietro Filtro ci sono lui, la moglie Paola Roma, e le sue due sorelle Emanuela e Maria Capacchione: tutti under cinquanta. "E dire che io il caffè nemmeno lo bevevo - dice Vincenzo - Durante il periodo del Covid ho iniziato ad appassionarmi innanzitutto al tè ed in uno dei miei tanti corsi ho conosciuto realtà pazzesche come quella di Eastern Leaves, vale a dire due giovani, Lorenzo e Vivian, lui italiano e lei cinese, che hanno acquistato un pezzo di montagna in Cina, salvandola dalle costruzioni edilizie, hanno fatto accordi con famiglie del posto ed ora producono il tè come si faceva una volta". Un tè che ovviamente è nel menù. Il tratto distintivo vuole, in fondo, essere proprio questo: puntare su realtà settoriali e su un'altissima qualità dei prodotti.
    "Seguire le nostre passioni per noi significa questo, rallentare e scegliere come vogliamo riempire la nostra vita", dice Vincenzo. Finanche gli orari apertura guardano al nord: alle 16 si chiude "perché la qualità della vita non deve mai venire meno".
    Il percorso per arrivare a Filtro non è stato certo breve.
    "Io e Paola abbiamo innanzitutto studiato - dice Vincenzo - Io, ho seguito l'accademia del caffè della famiglia Trucillo, maestri come Chiara Bergonzi, Gianni Tratzi. Paola si è specializzata in lievitati del Nord Europa attraverso i nostri numerosi viaggi e stage tra Copenaghen e Parigi, anche per lei tanto studio. Insomma, abbiamo cercato di prepararci il più possibile". Il loro sogno, in fondo, è iniziato proprio a Parigi. "In un locale di dieci metri gestito da un giapponese nel quartiere Marais, siamo entrati e ci siamo sentiti felici.
    Ecco vorremmo che accadesse anche da noi - dice Vincenzo - Da Filtro abbiamo pochissimi tavoli ma offriamo tantissimo tempo per godersi, anche se solo per una colazione, le cose belle e buone della vita". (ANSA).
   

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