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Da scarto a risorsa: risultati ok per il progetto 100% Rucola

Modello di economia circolare ed elemento distintivo territorio

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 19 DIC - "Dagli scarti nasce una risorsa preziosa". È stato questo il messaggio chiave della presentazione dei primi risultati di 100% Rucola, tenutasi nell'Istituto Profagri di Salerno alla presenza dei partner del progetto. Il progetto 100% Rucola è finanziato nell'ambito del PSR Campania 2014-2020 e realizzato in collaborazione con l'Azienda Agricola Busillo Vito, Terralavoro Giampaolo, Azienda Agricola Cascone Annamaria, il Consorzio di Tutela Rucola della Piana del Sele IGP, Eng4life e la Fondazione Saccone.
    L'iniziativa ha messo in luce un nuovo approccio alla sostenibilità, trasformando gli scarti della lavorazione della rucola in un'opportunità economica e scientifica. Durante l'incontro, sottolineano i promotori del progetto, "è stato illustrato agli studenti, agli stakeholder, ai rappresentanti delle istituzioni e agli esperti del settore il processo che consente di estrarre dagli scarti l'erucina, una molecola naturale dalle straordinarie proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e chemiopreventive. Grazie a tecnologie biotecnologiche avanzate, l'erucina viene trasformata in bioprodotti destinati al mercato farmaceutico, aprendo nuovi orizzonti per l'economia locale e il settore agroalimentare".
    "La Piana del Sele, con la sua rucola, rappresenta un elemento distintivo di un territorio - ha evidenziato Vito Busillo, presidente del Consorzio di Tutela Rucola della Piana del Sele IGP - Basti pensare che qui produciamo circa il 70% della rucola IGP italiana. È importante dare valore a un prodotto che è un marchio simbolo di un intero territorio e che possiede caratteristiche uniche. L'erucina è un vasodilatatore eccezionale, un elemento distintivo che vogliamo rafforzare presentando un sistema di agricoltura sostenibile, simbolo di un perfetto processo di economia circolare". "In un periodo in cui si parla sempre di sostenibilità, l'idea è quella di recuperare una materia che potrebbe sembrare uno scarto e trasformarla in qualcosa di utile - ha spiegato il professor Gaetano Lamberti, responsabile scientifico del progetto e docente del DIIN dell'Università di Salerno - Dal residuo di produzione o dagli invenduti è possibile estrarre molecole di grande interesse, tra cui l'erucina. Abbiamo quindi elaborato un metodo efficiente per estrarla dagli scarti e renderla fruibile, adatta alla creazione di integratori alimentari e altre applicazioni future".
    "Siamo orgogliosi di presentare questo progetto, uno dei primi nati grazie alla Fondazione Saccone, ormai sei anni fa - ha evidenziato Giorgio Scala, Ppesidente della Fondazione Saccone - Mettendo insieme ricerca, istituzioni e sistema produttivo, abbiamo dato vita a un modello che rappresenta l'economia più forte del territorio. Un modello scalabile e replicabile, frutto di un sistema produttivo che necessita di efficientamento, abbattendo costi e impatto ambientale." "Viviamo in un momento storico in cui le risorse sono limitate - ha spiegato la professoressa Rossella Robusto, referente dell'azienda agraria del ProfAgri Salerno - Come ProfAgri cerchiamo di formare figure capaci di parlare di sostenibilità e innovazione. Agrotecnico, agrotecnologo, col nuovo percorso del 4+2, ad esempio. Vi è la possibilità, per questi ragazzi, di essere le sentinelle di un domani sostenibile, con la consapevolezza di un'agricoltura responsabile che pensa al futuro del pianeta".
    L'assessore regionale Nicola Caputo ha, invece, posto l'accento sulle politiche della Regione per supportare progetti di bioeconomia come 100% Rucola. "I prodotti campani si stanno affermando sempre di più sui mercati - ha affermato Caputo - grazie a imprese solide e strutturate e a materie prime di qualità. Siamo sulla buona strada. Ora dobbiamo spingere l'acceleratore verso una sostenibilità ambientale maggiore per compensare l'elevato sfruttamento che l'agricoltura richiede. È un percorso richiesto dall'Unione Europea che la Regione Campania vuole assolutamente intraprendere". L'agronomo Marco Valerio Del Grosso ha concluso gli interventi evidenziando come una gestione sostenibile delle coltivazioni possa trasformare le filiere agroalimentari in motori di sviluppo e innovazione.
    (ANSA).
   

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