(ANSA) - NAPOLI, 18 MAR - "Non c'è innovazione senza
tradizione". Parola di Sabatino Sirica, 83 anni, 'artigiano
della pasticceria napoletana', come si definisce, in occasione
della quarta edizione del concorso 'Mille&Unbabà', svoltosi a
Napoli, e nel quale è intervenuto come giurato insieme con Sal
De Riso, Gennaro Esposito e Antimo Caputo.
Si scoprono realtà nuove, persone che si mettono in gioco. Sono
molto tradizionale ma guardo avanti. Però non bisogna mai
estremizzare le innovazioni. Dico ai giovani: rimanete
nell'ambito della tradizione che è quella che ci porta avanti".
E sulla falsariga di un mix di tradizione e innovazione ha
lavorato Guglielmo Cavezza, 43 anni, maestro pasticcere
napoletano, titolare del Mommy Cafè di Cicciano (Napoli), che ha
vinto il concorso portando a casa una fornitura di 1000
chilogrammi di farina Mulino Caputo, un premio di 1000 euro e
una "Enorme soddisfazione" come ha detto dedicando la vittoria
alla moglie. Il suo 'Italo' ha sedotto la giuria tecnica che lo
ha valutato tecnicamente impeccabile, nell'impasto e nella bagna
al limoncello, 'coraggioso' negli inserti di rosmarino e
basilico equilibrati dall'acidità dei frutti di bosco - mora,
mirtillo e lampone - con mousse al cioccolato bianco. "Ho
giocato con i colori e i sapori italiani, perciò il nome Italo.
Sono felicissimo perché alla terza volta - ha ancora detto
Cavezza - ho avuto questa grande soddisfazione. Tradizione? Ho
mantenuto gli standard del babà".
"Mille&UnBabà è un concorso che, già nel nome, evidenzia la
nostra naturale propensione alla creatività e all'innovazione -
ha affermato Antimo Caputo, ad Mulino Caputo - Quest'anno, ci
siamo spinti ancora un po' oltre e, grazie
all'internazionalizzazione della competizione, abbiamo assistito
ad una ibridazione molto interessante con l'esordio di nuovi
aromi e di abbinamenti inediti, pur sempre nel rispetto della
tripla lievitazione del classico Babà. Ed è esattamente questo
il risultato che intendiamo perseguire con i contest di
pasticceria: incoraggiare il confronto tra le professionalità
nazionali ed internazionali, stimolando i partecipanti a
raccontare i dolci iconici napoletani con un linguaggio
innovativo". "L'obiettivo? Noi siamo un'azienda di Napoli,
un'azienda tradizionale ma che ha sempre uno sguardo al futuro -
ha sostenuto - vogliamo dare un contributo al mondo gastronomico
al quale apparteniamo per cercare di innovarlo e alzare sempre
l'asticella. Questi concorsi servono per generare stimoli e
creatività nei pasticceri che sono dei grandissimi artigiani;
l'incrocio con il mondo internazionale penso che sia una grande
fonte di ispirazione e riflessione. Mettere queste cose insieme
e creare un contest che mette i pasticceri insieme colloca
Napoli al centro di un ragionamento gastronomico. Il babà è un
dolce tradizionale ma può essere innovato e ci fa guardare con
grande fiducia al futuro".
La competizione, svoltasi nel Grand Hotel Vesuvio con la
conduzione di Francesca Romana Barberini, ha visto la
partecipazione della coppia italoperuviana Valentina Rosso &
Beatriz Carmen Seminario, degli argentini Monica Thea Galante e
Javier Garbiero, dell'interprete persiana Nazanin Majid, di
Keiko Ochi, pasticcera giapponese, del napoletano Marco Ferrero,
di stanza a Taranto e della giovane Giustina Brasiello,
selezionati grazie al contributo dei giornalisti Chef Kumalé e
Michiko Ohira. Molti gli ingredienti inediti proposti dai
concorrenti, in omaggio alle rispettive culture gastronomiche di
provenienza: dal gin argentino al thè verde con sake, dall'acqua
di rose alla lucuma fresca e allo zafferano, in composizioni che
hanno arricchito senza snaturare l'essenza del babà, ampliandone
ulteriormente lo "spettro aromatico". (ANSA).
'Mille&UnBabà', vince Guglielmo Cavezza, pasticcere napoletano
Caputo, creatività. Sirica, non c'è innovazione senza tradizione