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Un naso elettronico per certificare la qualità del vino

Strumento progettato nel Dipartimento di Fisica della Cattolica

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 05 FEB - Costruire un naso elettronico per controllare cibo e bevande. È stato questo l'obiettivo del progetto di ricerca, a Brescia, di Sonia Freddi, postdoctoral researcher e referente del progetto d'Ateneo "Dalle nanostrutture all'intelligenza artificiale: un naso elettronico per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio vitivinicolo", finanziato con i fondi del 5x1000 dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
    "L'analisi delle componenti volatili - spiega la Cattolica - è un metodo efficiente per ottenere informazioni riguardo la composizione chimica di fluidi e solidi e questa analisi può essere potenzialmente applicata in svariati campi, inclusi il controllo della qualità, della freschezza e dell'origine di prodotti alimentari. Infatti, cibi e bevande emettono particolari molecole di gas che possono indicare se un prodotto è fresco o deteriorato, o possono rivelare la provenienza di determinati alimenti. Se si riesce a tracciare la presenza di queste componenti gassose considerate biomarcatori di freschezza, origine e qualità, è possibile accertare in modo rapido e semplice queste caratteristiche".
    Nel dettaglio, il progetto di ricerca è volto alla realizzazione di piattaforme di sensori a base di nanotubi di carbonio e grafene, in grado di rilevare specifiche molecole di gas. Questo perché il vino è caratterizzato da particolari componenti organolettiche e volatili, circa 800 diverse componenti, che identificano non soltanto la sua composizione chimica o la tipologia d'uva utilizzata per produrre quel vino, ma possono essere indicative anche per tracciarne la provenienza e controllarne l'origine.
    Il progetto è stato strutturato in diverse fasi, dalla "preparazione dei sensori e assemblaggio del naso elettronico" al "test con i vini". Il naso elettronico - assicura l'ateneo - "si è dimostrato in grado sia di riconoscere la freschezza e l'adulterazione di un generico vino bianco, sia di riconoscere con buona precisione i vari vini che sono stati testati. Questi risultati preliminari confermano la fattibilità di utilizzare il naso elettronico, aprendo la strada a possibili test in cantine o aziende vitivinicole". (ANSA).
   

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