Regioni

Coldiretti in protesta al Pirellone,'danni per troppi cinghiali'

Manifestazione con i trattori,breve controblitz degli animalisti

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 18 GIU - Diverse centinaia di agricoltori e di allevatori sono arrivati, con anche sei trattori, sotto il Pirellone, sede del Consiglio regionale lombardo, in protesta contro "la diffusione incontrollata dei cinghiali". Animali che, spiega la Coldiretti, "distruggono produzioni alimentari, sterminano raccolti, assediano campi, causano incidenti stradali con morti e feriti e si spingono fino all'interno dei centri urbani".
    Al presidio i presenti hanno esposto cartelli con scritto 'cinghiali danno per gli automobilisti', 'cinghiali incubo delle strada', 'noi seminiamo, i cinghiali raccolgono'. Durante la manifestazione c'è stato anche un breve momento di tensione con un piccolo gruppo di attivisti animalisti in difesa dei cinghiali con uno striscione con scritto 'l'unica specie nociva è quella umana, giù i fucili dai cinghiali'.
    "Noi stiamo chiedendo una risposta efficace, concreta, per mettere un punto al contenimento di quella che è la fauna selvatica. I danni sono ingenti, parliamo di milioni di euro" commenta Alessandro Rota, vicepresidente della Coldiretti Lombardia.
    "Ad oggi il contenimento e la regia è data in mano alle istituzioni provinciali che stanno dando delle risposte minime.
    Stiamo parlando di un livello istituzionale che non viene più votato dai cittadini e quindi abbiamo bisogno che ci sia un interfaccia e delle risposte concrete da coloro che vengono espressi dal popolo e dalla gente. Chiediamo una semplificazione che porti a un piano regionale univoco in regione Lombardia" aggiunge Rota.
    Una delegazione di consiglieri regionali, accompagnati dall'assessore regionale all'Agricoltura Alessandro Beduschi, si è recata nel piazzale per parlare con i manifestanti.
    In settimana dalla Regione è arrivata anche un'ordinanza per favorire il de-popolamento dei cinghiali: "Abbiamo iniziato a vedere dei primi risultati - osserva Rota -. Ma quello che possiamo notare tutti è che siamo sempre in ritardo, perché vi è un continuo rimbalzo tra gli organi territoriali e la Regione quindi questa filiera lunga va accorciata". (ANSA).
   

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