(ANSA) - MILANO, 29 NOV - Era il 1985 quando Beniamino
Rizzini, il padre di Guido, scelse di impiantare il suo
Chardonnay in quello che era un vigneto "contadino" a Monticelli
Brusati, uno dei 19 comuni che compongono la denominazione
Franciacorta.
La prima prova in bottiglia data 1992, ma non raggiungeva il
livello voluto che arriva nel 1995 con l'enologo Alberto Musatti
e che oggi prosegue con Andrea Rudelli, suo allievo.
Guido Rizzini racconta il suo percorso di produttore durante
la degustazione, tenutasi a Milano al ristorante "Uovo di
seppia", dei millesimati dai lunghi affinamenti di minimo 60/70
mesi. La potenza dello Chardonnay in purezza porta struttura e
forte identità.
Il terreno di argilla e sassi bianchi e l'escursione termica
importante, data dalla collocazione alla base delle montagne,
portano freschezza ed eleganza. La scelta di produrre solo
millesimati è caratteristica dell'azienda, ora sul mercato il
brut 2015 in magnum, il 2017 e 2016 dosaggio zero e il 2010
extra brut. "Sono minimalista - afferma Guido Rizzini, un
trascorso da design di mobili e una passione sfrenata per la sua
Franciacorta - e mi piace l'idea di proporre un vino nel momento
ottimale, non vedo i miei vini pronti dopo soli 18 mesi di
affinamento sui lieviti". Affinamento in acciaio per il brut e
dosaggio zero, un passaggio in barrique per i vini che vengono
definiti "selezione ". (ANSA).
Rizzini, un Franciacorta di solo Chardonnay
Da singolo vigneto e tutti millesimati,presentato a Uovodiseppia