(ANSA) - MILANO, 17 DIC - Lucia Bruzzone e Diego Feola, lei
originaria di Bordighera e lui di Genova, si sono innamorati del
territorio delle Cinque Terre, patrimonio dell'Unesco, e nel
2014 hanno scelto il luogo del cuore: pochi ettari di vigneti
arrampicati sulle alture del borgo di Monterosso, riportando in
vita un insediamento agricolo abbandonato.
La cantina "Stella di Lemmen" si raggiunge solo a piedi, con
il sentiero 593 del Parco Nazionale che collega Riomaggiore a
Portovenere, o con la monorotaia destinata al trasporto delle
uve.
Agricoltura biologica e biodinamica per tre vini bianchi e un
rosso, tutti da uve autoctone, presentati a Milano in
abbinamento alla cucina dello chef Daniel Canzian, presidente di
Jeunes Restaurateurs d'Europe, con il suo ristornate in Brera.
"Limen" è il primo vino prodotto dalla cantina, un blend delle
varietà delle Cinque Terre: Bosco, Albarola e Vermentino.
Freschezza e purezza e un sorso di bella eleganza. Il secondo
bianco "112358" deve il nome alla sequenza di Fibonacci, simbolo
di ancestralità e armonia. Un bianco complesso e profondo,
prodotto con Albarola e Vermentino, vinificati integralmente in
anfore di terracotta.
Vinificato in anfora anche "Astro" dove il carattere delle
uve di varietà "Bosco" si somma alle eleganti note di Vermentino
e Albarola, questi, invece, vinificati in botti di rovere
francese. Il risultato è di grande equilibrio. Il rosso da uve
Grenache porta il nome tipico della bruma marina "Caligo", che
significa bruma marina. Reagisce alla forte escursione termica
dimostrando freschezza ed un ampio panorama gustativo.
Stella di Lemen contribuisce alla permanenza delle attività
vinicole sul territorio, consegnando il cinquanta per cento
delle uve prodotte alla cantina sociale, la quale provvede alla
distribuzione dell'acqua sul e alla manutenzione delle
cremagliere. (ANSA).
Stella di Lemen, alle Cinque Terre progetto vinicolo di recupero
I vini presentati a Milano con lo chef Canzian