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Rosset Terroir, eleganza vinicola di alta quota

A Milano una degustazione tutta valdostana

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 19 DIC - Nicola Rosset ha scelto Milano e il ristorante Il Liberty per presentare, con le descrizioni dell'enologo Matteo Moretto, i suoi vini che provengono da una delle regioni vitivinicole più complesse d'Italia: la Valle D'Aosta. Terra dove il clima arido e i terreni poveri richiedono alle viti di adattarsi a condizioni estreme. Una viticoltura eroica, praticata su ripidi terrazzamenti che necessita di minuzioso e quotidiano lavoro per resistere a queste sfide e riuscire a produrre vini di elevata qualità e preciso carattere.
    L'Azienda Agricola Rosset Terroir nasce nel 2001 quando la famiglia Rosset decide di trasferire la propria esperienza secolare nel campo della distillazione alla viticoltura.
    Il progetto inizia con tre ettari di vigneto a Saint Christophe, dove vengono piantati Chardonnay, Syrah e l'autoctono Cornalin.
    La cantina cresce rapidamente, arrivando a 12 ettari e una produzione annua di circa 50.000 bottiglie. Ma sono i vigneti acquisiti nel 2017 e situati alla ragguardevole altezza di oltre 900 metri a donare al vitigno "Petit Arvine" una notevolissima eleganza, dotata di forte identità di montagna e impreziosita dalla parte di lavorazione in anfora.
    Nella degustazione milanese le annate 2020, 2021 e 2022 hanno dimostrato caratteristiche di freschezza, mineralità e struttura, accompagnate da un panorama olfattivo di bel fascino.
    I rossi non sono da meno per l'ottimo equilibrio del blend e per la resa di piacevolezza e snellezza del sorso del Cornalin, anch'esso vitigno autoctono valdostano.
    Di raffinata matrice e bella struttura anche il Syrah "di montagna" che si accomuna al bianco per il passaggio in anfora.
    L'azienda, attualmente in conversione biologica, adotta tecniche di agricoltura sostenibile, evitando l'uso di prodotti chimici dal 2014 e facendo affidamento in cantina su materiali naturali come legno e terracotta. (ANSA).
   

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