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Nelle Marche un Registro delle ricette di cucina marchigiana

Approvata la legge. Con Qr code il link per preparare i piatti

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 26 MAR - Le Marche avranno un Registro delle ricette della cucina marchigiana. Lo prevede una legge approvata dal Consiglio regionale su proposta presentata dall'assessore all'Agricoltura Andrea Maria Antonini. Dall'istituzione di una Commissione di Valutazione per il riconoscimento delle specialità culinarie e delle ricette della cucina Marchigiana e l'iscrizione nel Registro alla promozione di un logo di di giornate enogastronomiche nella regione fino a sanzioni in caso di uso di un logo non conforme o del logo per distinguere ricette non iscritte: sono alcune circostanze comprese nel testo della legge "Promozione e valorizzazione delle ricette e dei menù della cucina marchigiana". L'articolo 3 prevede di istituire un ricettario delle prelibatezze locali. Per finanziare le varie iniziative la legge stanzia 200mila euro spalmati su tre anni.
    Dal punto di vista pratico i ristoranti che inseriranno almeno tre ricette del Registro nei loro menù riceveranno un bollino di riconoscibilità ed entreranno in un circuito virtuoso di promozione turistica. Il menù della cucina marchigiana dovrà essere proposto in modo distinto da quello generico in almeno due lingue. Un Qr code accanto alla ricetta sul menù fornirà sia il link al video di come si cucina il piatto scelto, che tutte le informazioni relative al contesto storico, culturale o artistico in cui il piatto si colloca: la legge consentirà di definire menu e ricette della cucina marchigiana che mettano in rete anche tutte le eccellenze naturalistiche, culturali, artigianali e industriali dell'intero territorio regionale. E saranno attivate azioni di comunicazione efficace per promuovere e conoscere tali realtà in Italia e all'estero, valorizzando anche le aree interne e i piccoli borghi e favorendo la destagionalizzazione dei flussi turistici e i locali storici.
    "Le Marche - spiega Antonini - sono regione al plurale anche a tavola: ogni città ed ogni borgo, sia sulla costa o nell'entroterra, custodiscono almeno una antica ricetta della tradizione. Per valorizzare questa peculiarità e di renderla sempre più attrattiva per i turisti, la giunta ha deciso di presentare questa proposta di legge. Siamo la prima Regione in Italia ad intraprendere una iniziativa del genere. Il nostro intento - aggiunge - è fornire agli operatori della ristorazione uno strumento legislativo innovativo che consenta loro di promuovere un'attività fortemente ancorata alla valorizzazione di un sistema di accoglienza che coniuga la cultura del cibo con la sua area di produzione".
    "E' nostra volontà - precisa l'assessore - accogliere tutti i suggerimenti in merito a tradizioni o ricette dimenticate.
    Chiunque, anche il privato cittadino, potrà presentare la sua proposta. Vogliamo creare un patrimonio culturale legato alle nostre tradizioni e fornire uno strumento di promozione a disposizione della ristorazione. L'obiettivo fondamentale - sottolinea - è rendere il settore enogastronomico, che tanta curiosità suscita nei turisti e che nel passato è stato completamente trascurato, sempre più protagonista muovendosi nel solco della programmazione integrata tra i settori dell'agricoltura, del turismo e del commercio verso un'identità unica regionale. Per questo siamo già al terzo provvedimento, dopo quello sull'oleoturismo e sull'enoturismo. Tutto ciò senza dimenticare i vantaggi per la salute che la dieta mediterranea ha sempre garantito". (ANSA).
   

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