(ANSA) - ANCONA, 15 APR - "Anche il vino può essere un traino
per il territorio, a partire dalla qualità delle produzioni fino
all'enoturismo, grazie alla capacità attrattiva che i
marchigiani possono migliorare, facendo leva quindi sugli alti
standard di servizio, che sono un driver vincente. È la forza
del nostro made in Marche e della nostra artigianalità, che
celebriamo oggi nella prima Giornata nazionale del Made in
Italy".
La qualità è il grande punto di forza dei vini marchigiani.
Lo conferma l'enologo Roberto Potentini con un dato: "Nei primi
10 posti dei vini più premiati d'Italia ci sono tre etichette
marchigiane. Dobbiamo ora saper diversificare". Chi ha saputo
perfezionare il ricambio generazionale è l'azienda Cocci Grifoni
di Ripatransone (Ascoli Piceno), con Marta Cocci Grifoni alla
terza generazione. "Il futuro passa dalla formazione e
dall'innovazione, soluzione che ritengo indispensabile per
contrastare i cambiamenti climatici" ha osservato.
Gianluca Garofoli, quinta generazione della Cantina Garofoli
di Castelfidardo (Ancona), è dal 2006 in azienda: "cerchiamo di
capire quali risposte dare ai consumatori futuri: gli americani
bevono meno, in Italia non c'è più il consumo quotidiano e
questo porta a diversi tipi di scelte. Ritengo comunque
importante l'esperienza enoturistica, lo storytelling, così da
far capire cosa c'è dietro a una bottiglia di vino".
Dal 1999, anno di costituzione, a oggi, l'Istituto
Marchigiano di Tutela Vini (Imt) ha avuto una crescita
dimensionale che è passata dai 19 fondatori agli attuali oltre
500 soci, con una concentrazione sulle prime 10 aziende che
rappresentano il 75% della produzione commercializzata.
"L'importanza dell'azienda familiare è fondamentale, perché
quella del vino è un'attività di business che richiede molto
tempo per il rientro, non bastano pochi anni - riconosce il
presidente di Imt Michele Bernetti -. Per il futuro non abbiamo
timore: siamo una regione un po' chiusa, forse per il carattere
che contraddistingue i marchigiani, molto dediti al lavoro e
meno alla comunicazione. E per questo ritengo che qualche
innesto esterno potrebbe essere interessante per tutti quanti".
Anche per Simone Capecci, presidente del Consorzio Vini
Piceni, il futuro è nelle mani dei giovani, "che gestiscono i
social e sono un nuovo modo di comunicare, più immediato. Sarà
fondamentale per noi, che abbiamo seguito la vocazione al
biologico e ai vitigni autoctoni come punto di forza". E per
Eleonora Marconi, wine maker con un curriculum prestigioso, "la
strategia è quella di favorire la sinergia fra le aziende, il
dialogo fra imprenditori e giovani. Siamo le Marche e quando
facciamo le cose insieme sappiamo brillare come un diamante".
Nel pomeriggio nello stand delle Marche si è svolto anche il
convegno "Sibillini Italy Experience: dall'ambiente
all'enoturismo", organizzato dall'Associazione Sibillini
Mountain Experience. (ANSA).
Assessore Marche, vino ed enoturismo trainano il territorio
Vino marchigiano protagonista al Vinitaly