(ANSA) - ANCONA, 03 LUG - È un monovarietale marchigiano di
Raggia l'olio "Best in Class", il miglior olio al mondo. Lo
dicono i giapponesi al Joop (Japan Olive Oil Prize) che si è
tenuto nei giorni scorsi a Tokyo e dove un monocultivar di
Raggia, varietà originaria delle Marche, si è aggiudicato il
prestigioso Best of Class - Italy, ottenendo la valutazione più
alta tra tutti gli oli partecipanti provenienti da tutto il
mondo.
L'olio in questione, prodotto dal Frantoio L'Olinda nelle
colline di San Marcello (Ancona), ha conquistato tutti e "non fa
che confermare le straordinarie potenzialità dell'olio
extravergine marchigiano - spiegano da Aprol (Associazione
produttori olivicoli) Marche - che si pone sulla vetta del mondo
enogastronomico come emblema di qualità, tradizione e
innovazione. L'olio evo marchigiano è pronto a conquistare nuovi
mercati e a far brillare il nome della regione Marche nel
panorama internazionale, portando con sé l'orgoglio di una
produzione artigianale, autentica e di alta gamma, capace di
soddisfare i palati più esigenti e attenti alla salute".
"L'olivicoltura marchigiana, in forte crescita in termini di
produzione e qualità, si è sempre distinta per la capacità di
offrire oli extravergini genuini, ricchi di polifenoli e
benefici per la salute talvolta rispondendo alle esigenze sempre
più sofisticate e attente dei consumatori".
Tuttavia il settore regionale, e italiano) "soffre da anni di
un calo di produzione (nelle Marche confrontando i dati medi del
quinquennio 2010-2014 e 2019-2023 si registra un -20%) a causa
della riduzione delle superfici in produzione (-2,7%) e per gli
effetti dei cambiamenti climatici". Per rilanciare il settore e
accrescere la competitività delle aziende, Aprol Marche, oltre
1.400 imprese di produttori olivicoli rappresentate, "ha
proposto una serie di interventi per la filiera olivicola
marchigiana, da inserire nel complemento regionale per lo
sviluppo rurale del piano strategico nazionale della pac
2023-2027. Pacchetto Srd01 - Srd02 - investimenti produttivi
agricoli (competitività e sostenibilità), per concedere un aiuto
per il sostegno e sviluppo della filiera olivicola-olearia, a
favore di interventi di ammodernamento o investimento in nuovi
impianti". "Alla luce di una evidente riduzione delle produzioni
con un costante aumento del valore del prodotto, - conclude
Aprol Marche - ma anche una accresciuta coltura del consumatore
di olio di oliva extra vergine, crediamo sia necessario favorire
l'accrescimento del patrimonio olivicolo marchigiano, ad oggi
non più rimandabile". (ANSA).
E' un monovarietale marchigiano il miglior olio al mondo
Produzione di San Marcello 'Best in class' al Joop di Tokyo