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Al Consorzio Tutela e Valorizzazione Oliva Ascolana Piceno DOP

Ministero rinnova l'incarico per il prossimo triennio

Redazione Ansa

(ANSA) - ASCOLI PICENO, 20 NOV - Il Consorzio Tutela e Valorizzazione dell'Oliva Ascolana del Piceno DOP ha ricevuto dal Ministero dell'Agricoltura il rinnovo dell'incarico di tutela e valorizzazione della Dop "Oliva Ascolana del Piceno" per il prossimo triennio.
    Nonostante le molteplici difficoltà, il Consorzio è riuscito a proseguire con continuità il proprio ruolo istituzionale, iniziato nel marzo 2018.
    Altra importante novità è la pubblicazione definitiva in Gazzetta Ufficiale della nuova versione del Disciplinare di Produzione, che reca delle rilevanti modifiche finalizzate a valorizzare il prodotto Dop, sia nella fase di trasformazione che di commercializzazione. Le modifiche approvate dal Ministero sono il risultato di un lungo lavoro che il Consorzio ha portato avanti in questi anni confrontandosi con gli esperti, ai quali si esprime gratitudine. I contenuti delle modifiche - per sommi capi - riguardano l'anticipo della data di inizio raccolta delle olive al primo settembre, la riduzione della quantità di sale nella salamoia, la possibilità di accelerare in modo naturale i tempi di fermentazione, la possibilità di vendere ad imprenditori del settore della trasformazione olive già denocciolate (con taglio longitudinale) e olive con lievi difetti visivi, mantenendo la denominazione Dop.
    Queste e altre innovazioni di carattere tecnico della versione del Disciplinare vigente consentiranno l'apertura di nuovi canali commerciali e l'auspicio è che sia possibile migliorare la remunerazione degli agricoltori che debbono sostenere gli elevati costi per la coltivazione di questa varietà di ulivo di assoluta eccellenza.
    Il Consorzio intende ora con più fiducia proseguire il lavoro di recepimento delle innovazioni nel settore olivicolo per avviare finalmente in modo virtuoso, in tutto l'areale compreso del Disciplinare di Produzione che abbraccia ben 88 Comuni nella Regione Marche e nella Regione Abruzzo, quella che è definita come Dop economy, a beneficio di tutti gli operatori territoriali della filiera. (ANSA).
   

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