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A Golosaria gelato all'azoto liquido

A Milano chef e biologo Federico Lai propone 'Lattuga e miele'

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 4 NOV - Il gelato molecolare all'azoto liquido a base di prodotti tipici di Oliena arriva a Milano.
    Realizzato da un giovane chef e biologo di Oliena, Federico Lai, sarà fatto assaggiare in anteprima al pubblico di 'Golosaria', manifestazione gastronomica in programma dal 5 al 7 novembre negli spazi del MiCo. Un procedimento naturale senza additivi chimici di sintesi, frutto di un modello di cucina studiata sotto il profilo nutrizionale e salutistico e con l'utilizzo di ingredienti a 'metro zero': lattuga, miele di corbezzolo, granella di papascinu e confettura di uva passa granaccia.
    Federico miscela la tradizione, la tecnologia e la creatività per riportare in auge un 'dessert fai da te' recuperato dalle sue memorie di infanzia. "Da mia nonna ho appreso un'antica usanza quella di addolcire il palato dopo un pranzo campestre a base di pecora bollita, raccogliendo dall'orto la lattuga fresca e cospargendola di miele". Da qui si è sviluppata l'idea del suo gelato artigianale 'lattuga e miele'.
    "Ringrazio l'Università di Urbino per avermi permesso all'interno dei suoi laboratori di sperimentare il mio gelato molecolare. L'utilizzo dell'azoto liquido è prettamente tecnico - precisa - serve per mantenere inalterate le proprietà nutrizionali degli ingredienti, valorizzarle al palato e lasciare il prodotto più naturale possibile". Il fine settimana Federico lavora al ristorante Vecchia Urbino: "Ho la possibilità di mettere in pratica le mie idee, per ciò ringrazio la famiglia Monti, i titolari" aggiunge. Le altre componenti del gelato sono il "gioddu", il primo latte fermentato di origine italiana nonché presidio slow food e qualche goccia di olio extravergine di oliva "nera di Oliena" punta di diamante della gastronomia del centro barbaricino. "Alimenti come il gioddu o l'olio extravergine erano consumati anche dai nostri longevi di Sardegna a cui ho dedicato la mia tesi di laurea alla triennale in scienza della nutrizione - conclude - cerco nel mio piccolo di valorizzare questi prodotti della Sardegna e le antiche buone pratiche, sarebbe un peccato farle cadere nel dimenticatoio, sono la forza delle nostre comunità". (ANSA).
   

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