(ANSA) - ALGHERO, 19 GIU - "60 vendemmie" e una lunga e
inedita storia di passione e duro lavoro tra filari e botti.
Sessanta annate di rossi e bianchi, espressione di vitigni
autoctoni: cagnulari, vermentino, torbato, valorizzati con
sapienza e una capacità di creare nuovi vini al passo coi tempi
dalle memorie delle vigne.
Intervengono l'enologo Luca Gardini, Antonio Farris
dell'Università di Sassari e l'imprenditore Fabrizio Ragnedda.
Un traguardo significativo frutto del lavoro di Parpinello,
enologo veneto e sardo d'adozione che, negli anni, ha recuperato
anche il materiale genetico di cultivar dimenticate. "Benemerito
della viticoltura ed enologia italiana", è il padre, tra gli
altri, di Aragosta, il vermentino che ha spopolato tra gli anni
'70 e '80. Ma il suo nome è legato anche al Capichera dove è
stata decisiva la sua competenza. O ancora il primo cagnulari
imbottigliato nasce dalla stretta sinergia con il compianto
Billia Cherchi della cantina di Usini, dove ha affinato anche
l'apprezzato vermentino Tuvaoes.
"Il mio legame con il Cagnulari è di tipo emozionale -
racconta Parpinello all'ANSA - un vino che può esprimere
carattere e morbidezza se vendemmiato a un tempo giusto e
lavorato con maestria, in purezza, in cantina".
La serata sarà dunque l'occasione per ripercorrere la storia
di un uomo del vino che sta lasciando in Sardegna un'impronta
nella vitivinicoltura. Il 1964 è la data della sua prima
vendemmia in Sardegna dove arriva a 21 anni con sua moglie e un
bagaglio di competenze affinate nella prestigiosa Conigliano
Veneto ma anche nelle vigne del padre Luigi. "Erano gli anni
'50, mio padre mi portava a vendemmiare, era un gran lavoratore,
è stato lui a trasmettermi questa passione", rievoca.
A coronamento di una vita dedicata alla vite e al vino il 29
sarà stappata un'edizione riserva di "Sessantavendemmie".
Quella di Giampaolo Parpinello è la storia di una passione,
che ora lui ha trasmesso a tre dei suoi quattro figli. Portano
avanti la Poderi Parpinello nata nel 2000 e dove si è ritagliato
il ruolo di vignaiolo. Un ritorno alla vigna, alla terra, ma
anche alla sua giovinezza, per ritrovare quel forte legame col
padre. "A lui - conclude - per i valori e l'amore per questo
lavoro che mi ha trasmesso, dedico le mie "60 vendemmie".
(ANSA).
Un brindisi per le 60 vendemmie di Giampaolo Parpinello
Ad Alghero un incontro tra esperti di vino il 29 giugno