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Un brindisi per le 60 vendemmie di Giampaolo Parpinello

Ad Alghero un incontro tra esperti di vino il 29 giugno

Redazione Ansa

(ANSA) - ALGHERO, 19 GIU - "60 vendemmie" e una lunga e inedita storia di passione e duro lavoro tra filari e botti.
    Sessanta annate di rossi e bianchi, espressione di vitigni autoctoni: cagnulari, vermentino, torbato, valorizzati con sapienza e una capacità di creare nuovi vini al passo coi tempi dalle memorie delle vigne. Giampaolo Parpinello, 81 anni, originario di Oderzo (Treviso), fondatore della cantina Poderi Parpinello, 30 ettari di vigne nelle campagne algheresi, celebra quest'importante ricorrenza con un incontro in cantina, il 29 giugno alle 18,30, moderato dal giornalista Roberto Ripa.
    Intervengono l'enologo Luca Gardini, Antonio Farris dell'Università di Sassari e l'imprenditore Fabrizio Ragnedda.
    Un traguardo significativo frutto del lavoro di Parpinello, enologo veneto e sardo d'adozione che, negli anni, ha recuperato anche il materiale genetico di cultivar dimenticate. "Benemerito della viticoltura ed enologia italiana", è il padre, tra gli altri, di Aragosta, il vermentino che ha spopolato tra gli anni '70 e '80. Ma il suo nome è legato anche al Capichera dove è stata decisiva la sua competenza. O ancora il primo cagnulari imbottigliato nasce dalla stretta sinergia con il compianto Billia Cherchi della cantina di Usini, dove ha affinato anche l'apprezzato vermentino Tuvaoes.
    "Il mio legame con il Cagnulari è di tipo emozionale - racconta Parpinello all'ANSA - un vino che può esprimere carattere e morbidezza se vendemmiato a un tempo giusto e lavorato con maestria, in purezza, in cantina".
    La serata sarà dunque l'occasione per ripercorrere la storia di un uomo del vino che sta lasciando in Sardegna un'impronta nella vitivinicoltura. Il 1964 è la data della sua prima vendemmia in Sardegna dove arriva a 21 anni con sua moglie e un bagaglio di competenze affinate nella prestigiosa Conigliano Veneto ma anche nelle vigne del padre Luigi. "Erano gli anni '50, mio padre mi portava a vendemmiare, era un gran lavoratore, è stato lui a trasmettermi questa passione", rievoca.
    A coronamento di una vita dedicata alla vite e al vino il 29 sarà stappata un'edizione riserva di "Sessantavendemmie".
    Quella di Giampaolo Parpinello è la storia di una passione, che ora lui ha trasmesso a tre dei suoi quattro figli. Portano avanti la Poderi Parpinello nata nel 2000 e dove si è ritagliato il ruolo di vignaiolo. Un ritorno alla vigna, alla terra, ma anche alla sua giovinezza, per ritrovare quel forte legame col padre. "A lui - conclude - per i valori e l'amore per questo lavoro che mi ha trasmesso, dedico le mie "60 vendemmie".
    (ANSA).
   

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