(di Maria Grazia Marilotti)
(ANSA) - CARDEDU, 15 OTT - A 24 anni ha preso le redini
dell'azienda olearia di suo padre. E la prima annata del suo oro
giallo l'ha dedicato ad una figura speciale, sua nonna Maria.
"Mi porto dentro l'immagine di questa straordinaria donna che
andava di frantoio in frantoio con la pesante cesta di olive
sulle spalle. È il faro che illumina la mia strada umana e
professionale". Parte dalle radici il racconto di Giulia Mura,
39 anni, delegata regionale Donne dell'olio, sommelier, titolare
dell'oleificio Pelau, nelle campagne di Cardedu.
Nel curriculum dell'azienda la certificazione di coltivazione
biologica e il marchio di qualità kosher. Il suo palmares è
ricco di premi, tra cui l'Oscar Green come azienda innovativa e
il premio Donna e lavoro nel settore agroalimentare. È la
luminosa istantanea di un'azienda che produce olio extravergine
di oliva, ma anche Cannonau e prodotti per l'agricosmesi dagli
scarti di lavorazione, in nome della più virtuosa economia
circolare. Ma soprattutto idee innovative e iniziative legate
all'oleoturismo. Uno dei fiori all'occhiello dell'economia e del
paesaggio ogliastrino, una delle cinque Blue zone del mondo, gli
uliveti non sono solo campi agricoli ma mete, sempre più
ricercate, per tour esperienziali e formativi.
"Il 28 ottobre accoglieremo in azienda 50 studenti
dell'alberghiero di Desulo per visitare la produzione dell'olio,
fare un giro in bike elettriche tra uliveti secolari, degustare
l'olio evo con le sommelier e gli altri produttori per scoprire
la grande biodiversità e l'unicità del territorio", annuncia
Giulia Mura all'ANSA. Il suo olio evo, autentica espressione del
suo territorio, è ricavato dalle olive ogliastrine, una cultivar
autoctona dop. Tanti i turisti che arrivano da ogni parte del
mondo per assistere al procedimento per estrarre quel prezioso
succo dalle olive, con le sue proprietà salutari, tesoro
dell'alimentazione dei centenari. Quando è il periodo si
partecipa alla raccolta, un'esperienza inclusiva che coinvolge
tutti i sensi.
"Il contatto della mano con la superficie liscia e levigata
delle olive mi fa sentire parte della natura", racconta una
turista. E un'altra, fresca di degustazione, aggiunge:
"Assaporare aromi, profumi, fragranze dell'olio assieme al pane
carasau o a una bruschetta è un regalo prezioso, un piacere
riscoperto".
Giulia ha un animo creativo in tutto ciò che fa. Propone
diversi accostamenti, col gin tonic, con una rinfrescante
granita o utilizzando l'olio evo per insaporire un sorbetto al
melone e prosciutto. Oltre ai piaceri del palato c'è anche un
momento dedicato al raccoglimento interiore all'ombra di un
ulivo secolare. "Mia nonna - chiarisce l'imprenditrice - mi ha
insegnato ad amare questa terra". Da qui la scelta
ecosostenibile: "Recupero tutti gli scarti. Produco biogas e
biomasse, foglie e rami vengono riutilizzati per concimare
terreni e i campi sperimentali che ospitano un progetto con le
università. Dalle foglie nascono i nostri liquori, gli scarti
sono materia prima per i prodotti dell'agrobiocosmetica eco,
come creme, emulsioni, mentre con il nocciolo delle olive
riscaldiamo l'impianto di estrazione olio".
"Mia nonna - ribadisce Giulia - ha fatto germogliare in me
l'amore per la terra e il lavoro. Restituendo alla terra ciò che
ci dona esprimo così la gratitudine per nonna Maria e per i suoi
insegnamenti". (ANSA).
Giulia Mura, io creativa dell'olio sulle orme di nonna Maria
A 39 anni guida azienda di famiglia tra tradizione e innovazione