(ANSA) - TORINO, 14 SET - Salvare i prati stabili, coperti da
vegetazione permanente e dove non si usano né diserbanti né
antiparassitari e neppure si pratica l'aratura. E' il tema forte
di 'Cheese', dal 15 al 18 settembre a Bra.
L'intervento 'naturale' dell'uomo "è fondamentale per il
mantenimento del prato stabile, perché se abbandonato rischia di
essere sostituito da boscaglia e poi dal bosco. L'uomo - spiega
Sottile -, solitamente il pastore, deve gestirlo in termini di
raccolta del foraggio, di sfalcio o di gestione del pascolo. Una
produzione casearia di qualità parte da un prato stabile, che ha
anche un ruolo straordinario in termini ecologici: è un
serbatoio di carbonio importantissimo per gli effetti sulla
mitigazione della crisi climatica".
Un prato stabile significa anche fertilità del terreno, e se
ne comprende l'importanza se si pensa che l'ultimo rapporto
sulla qualità dei suoli, ricorda Sottile, "dice che il 70% dei
suoli arabili a livello planetario sono interessati da processi
di desertificazione. Stiamo mettendo a rischio la risorsa più
importante per la produzione agroalimentare. La perdita di prati
stabili è una delle fonti primarie di perdita di fertilità".
Due sono i pericoli, conclude Sottile: "i prati stabili di
pianura sono a fortissimo rischio perché le pianure sono state
utilizzate molto con modelli di agricoltura intensiva e
industriale, per quelli di montagna il pericolo è l'abbandono. E
nel nostro Paese in cui aree interne, montane o collinari
rappresentano una parte rilevante del mondo rurale e del nostro
territorio, questo determina l'urgenza di un intervento".
(ANSA).
Salvare i prati stabili per curare il suolo, l'appello da Cheese
Sottile, "tutelarli ha uno straordinario significato'