Valorizzare le qualità del latte e dei suoi derivati nella filiera produttiva italiana ed europea, sfatando alcuni falsi miti, dando la precedenza ai prodotti italiani ed evitare così di cadere nella trappola delle fake news. È questo il senso della campagna triennale 'Think Milk, Taste Europe, Be Smart!' promossa dal Settore lattiero-Caseario dell'Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, realizzata da Confcooperative e cofinanziata dalla Commissione Europea che ha registrato oltre 50 milioni di contatti attraverso radio, tv, testate cartacee e online.
"Arriviamo al termine di questo progetto con la consapevolezza, confermata dagli importanti numeri registrati, di aver fatto luce sull'importanza di latte e latticini, sia nell'ambito di uno stile alimentare corretto e consapevole, sia nel più ampio contesto economico che vede la filiera lattiero casearia tra i settori di rilevanza nazionale con 13 milioni di tonnellate di latte prodotte ogni anno - spiega Giovanni Guarneri del Settore lattiero-caseario di Alleanza delle Cooperative Agroalimentari -. La cooperazione, nello specifico, detiene il 70% della quota latte raccolta in Italia, ha un'incidenza del 70% nelle principali filiere DOP e la quota di fatturato delle cooperative nel settore lattiero caseario si attesta al 45%".
Nel dettaglio, il progetto che si avvia alla conclusione, rivolto al mercato italiano e tedesco e iniziato nell'aprile del 2022, ha ottenuto una copertura di più di 1600 articoli pubblicati, quasi due milioni di visualizzazioni sul sito web, 1200 giornalisti formati, 1450 consumatori agli eventi e 30 influencer italiani coinvolti in diversi progetti digitali.
Tantissime le iniziative on field e online che hanno animato questi tre anni di progetto: Think Milk, Taste Europe, Be Smart ha presidiato fiere di settore come Vinitaly in Italia e Cheese Berlin in Germania, è stata protagonista di eventi per gli addetti ai lavori come Forme a Bergamo e il Festival del Giornalismo Alimentare, ma è anche salita per ben tre volte sul palco dell'evento milanese Vanity Fair Stories per raggiungere un pubblico di consumatori più 'cool' ed eterogeneo.