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Giornata mondiale del latte, la cooperazione sfida i pregiudizi

Riparte il progetto 'Think Milk, Taste Europe, Be Smart'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 31 MAG - Ridefinire la comunicazione del settore, puntando su un approccio contemporaneo e giovane che strizza l'occhio ai consumatori millenials. Parte con questo obiettivo il nuovo progetto triennale 'Think Milk, Taste Europe, Be Smart', lanciato dal sistema cooperativo lattiero-caseario, in occasione della Giornata mondiale del latte. Si tratta di uno strumento promosso dal settore di Alleanza delle Cooperative Italiane, realizzato da Confcooperative con il cofinanziamento della Commissione europea, che punta a superare pregiudizi, aumentare la fiducia e sostenere il consumo di latte e suoi derivati. Oggi il settore lattiero caseario attraversa un periodo di criticità che vede da un lato l'atteggiamento prudente degli agricoltori alle prese con costi ancora alti delle materie, dall'altro la contrazione del carrello della spesa. In questo clima di instabilità, le certezze arrivano dal fronte export con 5,4 miliardi di euro, di cui 4,9 miliardi solo dai formaggi; da qui la scelta di proseguire il progetto 'Think Milk, Taste Europe, Be Smart', anche in Germania, uno dei principali paesi di destinazione.
    "La cooperazione lattiero casearia è responsabile del 65% del latte raccolto in Italia, con un'incidenza del 70% nelle principali Dop casearie come Parmigiano Reggiano, Grana Padano e Asiago - spiega Giovanni Guarneri del Settore lattiero-caseario di Alleanza delle Cooperative Agroalimentari - la nostra presenza sul territorio ci spinge, sempre più a sostenere i valori di consumo per la salute, ma anche per l'indotto socioeconomico". Con 17mila stalle associate, 600 imprese, 15mila addetti, 8,5 milioni di tonnellate di latte raccolte l'anno e un giro d'affari del 45% del fatturato totale della filiera lattiero-casearia di 17 miliardi, la Cooperazione conferma il suo ruolo nel preservare la tenuta della filiera in tutto il territorio. "È il caso delle piccole aziende agricole di montagna - sottolinea Guarneri - che, a causa dei costi di produzione mediamente più alti, sopravvivono solo grazie alla cooperative di raccolta latte, contribuendo alla salvaguardia del territorio e dei posti di lavoro". (ANSA).
   

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