(ANSA) - ROMA, 25 GEN - "La filiera del vino italiana ha
espresso con forza il proprio 'No' ad ogni ipotesi di
liberalizzazione delle etichette dei vini. Le denominazioni non
vanno toccate. La contrarietà della filiera, ma anche del
governo, è stata ribadita oggi dal ministro per le Politiche
agricole Maurizio Martina al commissario Ue Hogan". Lo hanno
sottolineato Assoenologi, Alleanza delle Cooperative
Agroalimentari, Cia, Confagricoltura, Federdoc, Federvini e
Unione Italiana Vini in una nota congiunta.
"Ogni ipotesi di revisione dell'attuale quadro normativo di
riferimento va al di là delle competenze attribuite alla
Commissione e - ha sottolineato la filiera del vino italiana -
mette in discussione quel delicato equilibrio politico raggiunto
in occasione della riforma dell'OCM Vino del 2008".
La filiera ha quindi messo in guardia: "Se la Commissione
decidesse di procedere secondo le ipotesi di liberalizzazione
annunciate sarebbe possibile, per un qualsiasi vino europeo,
riportare in etichetta nomi quali Aglianico, Barbera, Brachetto,
Cortese, Fiano, Lambrusco, Greco, Nebbiolo, Picolit, Primitivo,
Rossese, Sangiovese, Teroldego, Verdicchio, Vermentino o
Vernaccia".
"Le denominazioni di origine sono parte integrante di
rinomate DOP o IGP registrate già a partire dalla metà degli
anni Settanta e che come tali vanno tutelate, anche contro
fenomeni di concorrenza sleale tra gli stessi produttori
europei, non certo liberalizzate - ha concluso la filiera del
vino -. Sono patrimonio indiscusso della nostra vitivinicoltura,
del nostro enoturismo, della nostra identità enologica e
culturale".
(ANSA).
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Vino: filiera, no a liberalizzazione delle denominazioni
Denominazioni origine patrimonio della vitivinicoltura italiana