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Vinitaly: Mattarella, l'Italia vuole superare le frontiere

"Il vino è impresa, ambiente, cultura, territorio, ed è società e rivincita della legalità"

Redazione Ansa

"Da prodotto antico a chiave di modernità, il vino italiano, col suo successo nell'export, conferma come il destino dell'Italia sia legato al superamento delle frontiere e non al loro ripristino". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel discorso di apertura del 50/mo Vinitaly a Veronafiere. "Potete essere orgogliosi di questa storia - ha detto il capo dello Stato - che avete contribuito a costruire con il progredire di Vinitaly".

"Il vino è impresa, ambiente, cultura, territorio, ed è società. Nel comparto vi sono tanti nuovi lavori, con giovani che hanno portato tecniche innovative, e vi sono autentiche rivincite della legalità che hanno il nome di vini prodotti nelle terre confiscate alla mafia", ha aggiunto Mattarella citando l'esempio delle produzioni in carcere, come nel penitenziario di Gorgona.

"C'è un marchio Doc che riguarda tutti noi, da Nord a Sud, dal piccolo al grande centro: è il marchio Italia. Da questo marchio dipende molto del nostro futuro e di quello dei nostri figli", ha detto il presidente della Repubblica.

"La domanda di Italia si fa più forte nel mondo", ha sottolineato. Per questo, ha aggiunto, "non abbiamo paura della competizione con nuovi produttori e con Paesi emergenti". "E' lecito però porci un obiettivo più ambizioso: innalzare la qualità dei nostri standard, e dell'intero mercato. Far salire - è il suo auspicio - l'asticella della sicurezza alimentare e quindi della tracciabilità, delle garanzie sanitarie, dell'autenticità e originalità dei marchi, delle condizioni dell'ambiente e della qualità del lavoro". "Se lo facciamo noi, dovranno farlo anche gli altri", ha concluso il Capo dello Stato.

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