(ANSA) - ROMA, 7 AGO - Salto di qualità per l'export di vini,
liquori e aceti italiani all'estero. Secondo un'analisi di
Federvini sui dati della prima parte del 2018, sembra che il
trend dell'export delle bevande alcoliche italiane,
caratterizzato finora più dai volumi che dal valore, stia
finalmente cambiando.
Per il mercato vitivinicolo, nei
principali mercati la crescita a valore è stata decisamente
superiore rispetto alla crescita a volume: Polonia (+34% a
valore; + 13% a volume), Giappone (+6% a valore; -4% a volume),
Cina (+7,7% a valore; -1,9% a volume); Germania: (+5,5% a
volume; -8,8% a valore). Le eccezioni sono rappresentate da Gran
Bretagna (dove però la contrazione a valore è decisamente più
contenuta rispetto ai volumi: -4,9% contro un -11,7%) e Canada
(stabilità per ciò che concerne i valori e contrazione del 3,9%
a volume, dove tuttavia va considerato l'effetto attesa per
l'entrata in applicazione dell'accordo Ceta). Discorso a parte
per gli Usa con una crescita parallela a valore e a volumi (5%
vs 6%). Peraltro si registra nei diversi mercati un'ottima
performance di crescita a valore dei vini Dop (+17% negli Usa,
+10% in Canada, +3,65% in Cina) a fronte di una frenata dei vini
frizzanti (-22% in Canada, -18% in Giappone).
Profili analoghi si registrano per le acquaviti ed i liquori
anche se con dei numeri meno netti: mentre negli Stati Uniti
l'export a volume è cresciuto decisamente rispetto al valore
(+50% rispetto ad un +30%), paesi come Giappone, Cina e Germania
hanno visto privilegiare decisamente la crescita a valore. Gli
aceti hanno rafforzato la percezione della qualità presso i
consumatori in mercati quali Giappone (+6% a valore contro un
+2% a volume) e Germania (-2% a volume contro un +16% a valore)
mentre effetto Trump e Brexit hanno influenzato Usa e Gran
Bretagna. (ANSA).
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