Il vino così si costruisce grazie a sistemi avanzati, come la stazione meteo creata in casa dalla cantina, capace di mappare e prevedere le variazioni climatiche della settimana, non più basandosi sui fallaci modelli previsionali dei siti web. L'idea è quella di trasformare i mutamenti climatici in vantaggi, prevenire i rischi di malattia della pianta e usufruire di un sistema di supporto per affrontare eventuali situazioni limite.
Secondo recenti studi, realizzati in Francia, cambierà anche il gusto di alcuni vini e Siddùra è pronta a questa nuova sfida.
"Il lavoro di mappatura che già da qualche anno impegna Siddùra con lo studio dei microrganismi presenti nel suo terroir, ci ha confermato come l'analisi del microclima sarà sempre più importante nella previsione del cambiamento delle zone climatiche - spiega Massimo Ruggero, amministratore delegato della cantina - Siddùra si è dotata di un sistema di controllo meteorologico che consente di studiare il microclima, compresa la misurazione delle escursioni termiche che incidono sulla qualità dei vini. Il sistema influisce anche sulla prevenzione dei trattamenti fitosanitari: le temperature e il grado di umidità incidono sullo sviluppo delle nevrosi in campo. La stazione capta questi mutamenti e suggerisce all'agronomo il trattamento adeguato".
"Già con il sistema 'Piante che parlano' abbiamo adottato una strumentazione che ci consente di monitorare lo stato idrico del suolo e il fabbisogno d'acqua della pianta in base alle mutanti condizioni climatiche - sottolinea Luca Vitaletti, agronomo di Siddùra - Poi c'è la stazione meteo con la quale giornalmente valutiamo l'area di lavoro sui vitigni, visualizzando le previsioni giornalmente e nell'arco della settimana". (ANSA).
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