(ANSA) - FIRENZE - "La fase è oggettivamente complicata. Nel 2018 le produzioni vitivinicole toscane hanno fatto registrare una perdita del 4% complessiva.
Presenti oggi, spiega una nota i rappresentanti di Legacoop, Confindustria e Confcooperative. Per Busi, "tiene, anzi, aumenta la domanda sul mercato nazionale, che resta il nostro primo cliente rappresentando circa il 30% del mercato del Chianti e, nella Gdo Italia, il Chianti ha segnato un +3% in termini di bottiglie vendute e un +6% in termini di prezzo-bottiglia. E cresciamo anche sul mercato orientale". Busi ha sottolineato che "è ovvio che se stiamo fermi a guardare, le conseguenze non potranno che essere negative", "il Chianti è la Toscana, Chianti nell'immaginario del mondo non è solo vino e per questo serve valorizzarlo - ha concluso -. Occorre una più stretta collaborazione fra tutti gli enti del territorio che superi i vari campanilismi. Se non si collabora si rischia davvero di perdere un treno che potrebbe essere l'ultimo".
Chianti, Toscana perde posizioni, occorre fare squadra
Busi a categorie, 'denominazione regge ma superare campanilismi'