Le temperature - ha spiegato all'ANSA Filippo Antonelli, presidente del Consorzio vini di Montefalco - sono scese fino a meno 2 gradi e in alcune zone anche meno 5, e questo potrebbe avere danneggiato le coltivazioni.
"Per fare un bilancio - ha spiegato - bisognerà attendere qualche giorno. C'è da capire se i nuovi germogli sono stati necrotizzati e bisogna aspettare le temperature delle prossime notti".
"L'aspetto positivo - ha osservato Antonelli - è che questa gelata non è stata particolarmente tardiva, rispetto, ad esempio, a quella del 26 aprile del 2017. Ma alcuni vigneti si erano già mossi, mentre altri erano più indietro. Il Sagrantino è il meno danneggiato, perchè è più tardivo, mentre si teme per il Sangiovese, il Grechetto, o il Merlot, che germogliano prima".
"Generalmente - ha inoltre spiegato Antonelli - queste gelate colpiscono di più il fondovalle, mentre sembra che la scorsa notte sia arrivata anche sulle colline più alte. Se il danno c'è stato, è molto a macchia di leopardo".
"Il problema - ha sottolineato ancora il presidente del Consorzio vini di Montefalco, al quale aderiscono 70 cantine - è che queste gelate sono diventate sempre più frequenti, rispetto a 20 o 30 anni fa". (ANSA).
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