Un progetto, nato nel 2007 su una tenuta di 88 ettari di cui 78 vitati, che ha raggiunto oggi quota 54mila bottiglie, 4 diversi spumanti con previsioni di crescita.
L'Etna, ha sottolineato il coo di Firriato Federico Lombardo di Monte Iato, "ha un suo microclima, a latitudine africana per irraggiamento. Parliamo quindi di ore in più di sole e di una naturale forza solare maggiore col suolo vulcanico che induce maggiore vigore, al punto da ecludere ogni pratica di diradamento. Per questo il presidente Salvatore Di Gaetano, con la moglie Vinzia Novara, hanno scelto di lavorare nel versante Nord e un vitigno autoctono come il Nerello Mascalese con interventi al minimo in vigna per portare il territorio in bottiglia. Il risultato è un successo di critica e di mercato per questo primo Metodo Classico millesimato: negli Usa oggi è lo spumante in carta in tutti i ristoranti stellati e nei mercati internazionali E Firriato con 700mila bottiglie in affinamento è il più grande produttore di Etna Doc spumante", Firriato nasce nel 1978 per dare espressione, ha detto Lombardo di Monte Iato, a un "continente enoico col primato di varietà registrate e biotipi che è la Sicilia. Sull'Etna si pratica un'agricoltura di montagna libera, e da qui Firriato ha voluto portare alla ribalta le uve autoctone. Scegliendo come stile produttivo il rispetto delle tradizioni e del territorio. Punto di forza - sottolinea con orgoglio l'ingegnere gestionale prestato all'agricoltura - sono le certificazioni, in primis ambientali. Siamo la prima cantina certificata carbon-free a partire dal 2017 e siamo un'azienda del vino sostenibile per Equalitas che attesta performance di carattere sociale, ambientale e economico misurabili sulla base dello sviluppo di metodi di coltivazione a impatto zero". (ANSA).
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