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Ucraina: Federvini, con inflazione e guerra vendite -9,6%

Primi 4 mesi sullo stesso periodo 2021. Bene l'export +12%

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 08 GIU - L'incertezza domina in questi primi mesi del 2022 anche nel settore dei vini, distillati, liquori, aperitivi e aceti. L'inflazione e il conflitto in Ucraina iniziano "a dominare le preoccupazioni degli italiani, con le vendite al dettaglio in calo nei primo quadrimestre rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, del 9,6% per i vini, ma anche del -5% per gli spiriti e del 4,3% per gli aceti. E nei prossimi sei mesi il 91% dei consumatori è pronto a cambiare le abitudini di acquisto, mentre il 53% ridurrà complessivamente pranzi e cene fuori casa". E' quanto emerge nel sondaggio promosso dall'Osservatorio Federvini con Nomisma e Tradelab in occasione dell'assemblea generale. Una fotografia dove crescono, invece, i consumi fuori casa "per una dinamica condizionata dall'allentamento delle restrizioni legate alla pandemia, anche se il valore è ancora distante da quello del 2019. Bene anche l'export, importante leva per i settori rappresentati dalla Federazione, che da gennaio ad aprile del 2022 nei principali mercati di destinazione registra +12% per i vini, +45% per gli spirits e +4,1% per gli aceti".

"E' un momento di grande incertezza", ha sintetizzato la presidente di Federvini, Micaela Pallini aprendo i lavori dell'assemblea "da mesi segnalavamo il peggioramento della situazione e oggi cominciamo a trarne le prime conseguenze. È necessario un confronto aperto con il Governo e le filiere produttive - ha aggiunto - nessun settore si salva da solo, quello che chiediamo sono interventi di struttura e misure di mercato, in termini di semplificazioni, promozione e supporto a lungo termine per il nostro export". Tre, infatti, sono le parole chiave per Federvini, rilancio, internazionalizzazione e reputazione. (ANSA).

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