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Famiglia Marone Cinzano a Col d'Orcia, 50 anni storia Brunello

Mezzo secolo a Montalcino brindando con annata 1973

Redazione Ansa

(ANSA) - MONTALCINO (SIENA), 20 NOV - Era il 1973 quando la Famiglia Marone Cinzano dal Piemonte arriva nella tenuta Col d'Orcia a Montalcino (Siena), iniziando la sua storia con il Brunello e la sua terra che procede da 50 anni. Un anniversario che i Marone Cinzano hanno voluto festeggiare nella cornice della Fortezza trecentesca che svetta su Montalcino, brindando proprio con il raro Brunello 1973, la prima annata prodotta dalla famiglia a Col d'Orcia.
    Montalcino, come racconta il primo direttore della tenuta, Enzo Tiezzi, allora era un paese "poverissimo, legato ancora alla mezzadria, da cui i giovani fuggivano verso i centri industriali", oggi è una capitale del vino tra le più famose ed affermate al mondo e un simbolo del Made in Italy. Arrivato dal Piemonte con una solida e storica tradizione imprenditoriale alle spalle, legata alla produzione ed al commercio internazionale di vini e liquori, Alberto Marone Cinzano intuisce immediatamente il potenziale qualitativo del Sangiovese nel territorio, contribuendo in maniera determinante all'ottenimento della Docg per il Brunello di Montalcino nel 1983. Nel tempo, Col d'Orcia passa dal solo ettaro iscritto a Brunello nel 1973 agli attuali 79, per un totale di 150, e la piramide produttiva si arricchisce, dal 1982, del "Poggio al Vento", Riserva ormai iconica della Denominazione, che con l'annata 1997 diventa il primo Brunello ad essere premiato come vino rosso dell'anno dalla "Guida Slow Food e Gambero Rosso".
    "Il contributo che la mia famiglia e Col d'Orcia possono dare oggi alla magnifica realtà del Brunello di Montalcino è quello di lavorare a beneficio dell'ambiente in cui viviamo pensando alle future generazioni", ha commentato Francesco Marone Cinzano, seconda generazione alla guida della tenuta. La terza, ben rappresentata da Santiago Marone Cinzano, guarda già al futuro, "con l'ambizione di portare avanti un percorso di crescita che possa contribuire a fare ancora più grandi i vini di Montalcino, ed il nome della nostra famiglia, nel mondo. Una famiglia che ha dato un apporto fondamentale al successo internazionale prima del vermouth, poi degli spumanti ed oggi del Brunello di Montalcino". La storica azienda vitivinicola oggi conta 540 ettari biologici di cui 149 vitati, e tra questi 106 a Brunello, e produce 15 etichette, tutte certificate biologiche. (ANSA).
   

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