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Consorzio Barolo e Barbaresco propone 5 modifiche a disciplinari

Tra queste l'eliminazione del divieto sulle colline a nord

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 26 GEN - Dal mondo del Barolo e Barbaresco, grandi vini rossi piemontesi, arriva la richiesta di modifiche nei disciplinari di produzione, anche alla luce dei cambiamenti climatici. Il Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani ha presentato ai produttori 5 proposte. "Ma saranno solamente loro - precisa il Consorzio, in una nota - a prendere una decisione attraverso gli strumenti di legge, ovvero la raccolta firme: 66% della superficie totale dei vigneti oggetto di dichiarazione produttiva e 51% della produzione imbottigliata nell'ultimo biennio".
    In cima alle priorità la limitazione della zona di imbottigliamento per Barolo e Barbaresco". Questa "é l'unica misura caldeggiata, perché urgente e necessaria", spiega il Consorzio di tutela, ricordando che i disciplinari in vigore "essendo stati redatti negli anni '60, non ponevano limitazioni, in quanto era impensabile all'epoca trasportare il vino a lunghe distanze mentre ora è ipoteticamente consentito in tutto il mondo".
    Le altre proposte del Consorzio riguardano: l'interscambiabilità e reciprocità tra le due zone - Barolo e Barbaresco - per la vinificazione e l'imbottigliamento; l'eliminazione del divieto di impiantare vigneti di Nebbiolo atti a Barolo e Barbaresco nei versanti collinari esposti a nord, "che non implicherà in alcun modo l'aumento della superficie - precisa il Consorzio - ma fornirà solamente una possibilità agronomica in più per i produttori". Infine, viene proposta l'aggiunta delle menzioni comunali per la denominazione Barbaresco e il permesso di utilizzare i grandi formati, superiori ai 6 litri. (ANSA).
   

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