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In Abruzzo nasce 'Origini', progetto per una holding produttiva

Base a Poggiofiorito, 100 ettari di vigne in quattro province

Redazione Ansa

(ANSA) - POGGIOFIORITO, 14 MAR - L'enologo abruzzese Vittorio Festa insieme ad un gruppo di soci, tutti imprenditori - Mattia e Daniel Andrea Trusgnach, Gianluca Stornelli, Paolo De Iuliis e He Xiaodong - ha creato una vera e propria holding, 'Origini', che ha lo scopo di offrire servizi di consulenza e operativi ai produttori vinicoli della regione: l'idea del progetto è di racchiudere tutta la filiera in un solo posto, attivo per la consulenza agronomica, enologica, ma anche dove i piccoli produttori possono vinificare, presentare e commercializzare i propri vini.
    Il gruppo conta già l'azienda Terre di Poggio, rilevata a Poggiofiorito (Chieti) e che rappresenterà il quartier generale di tutto il progetto: tre edifici, una palazzina da 180 metri quadri su tre piani e 600 metri quadri di bottaia, una cantina da 1. 200 metri quadri totalmente coperti e una capacità di 8mila ettolitri e una terza struttura da 300 metri quadri, che sarà uno show room dotato di cucina.
    Il gruppo si sta già espandendo al di fuori della provincia di Chieti con Tenuta Salterrae ad Atri (Teramo), dove si incentrerà la produzione biologica e presto si aggiungerà un terzo tassello in montagna, nella provincia dell'Aquila.
    In totale, la superficie è di 100 ettari, disseminati tra le quattro province, con 44 ettari vitati a Poggiofiorito, una trentina ad Atri, un paio a Punta Aderci nel vastese, e il resto tra Loreto Aprutino e la provincia dell'Aquila.
    "L'idea iniziale - spiega Festa - era di creare un vino iconico in onore di mio padre Carmine, unendo il meglio di quattro vigneti delle quattro province. Poi il progetto si è ben presto ampliato con lo scopo di mostrare le tante facce che può avere il vino in Abruzzo a seconda del terroir. Vogliamo investire in Abruzzo e portare il messaggio dei vini della regione in modo non scontato e non banale. Vogliamo rendere fruibili i territori, attraverso la creazione di un brand che guarda alla biodiversità e alla sostenibilità, che riprende la cultura popolare agricola, per scoprire le aree della regione, e degustare i vini di quei territori". (ANSA).
   

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