- Un documento per "promuovere il ruolo del paesaggio nella comunicazione dei sommelier e valorizzare quei territori che hanno saputo sapientemente coniugare qualità della produzione viticola e qualità del paesaggio". Il protocollo d'intesa, della durata di tre anni, tra Ais e la Cattedra Unesco "Paesaggi del Patrimonio Agricolo" dell'Università di Firenze, rappresentata dal titolare della Cattedra Mauro Agnoletti, è stato firmato a Roma alla presenza di Giacomo La Pietra, sottosegretario all'Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste. "Un ulteriore passo avanti che valorizza tutto il sistema del vino - commenta La Pietra-. Con l'Unesco stiamo facendo un grande lavoro per il riconoscimento della cucina italiana come Patrimonio dell'umanità. Con la firma del protocollo possiamo ampliare la conoscenza delle nostre tradizioni agroalimentari e del vino, che è un prodotto di eccellenza. Inoltre, lavoriamo con i sommelier per avere un riconoscimento più formale della loro posizione e dare sempre più una mano al comparto". Per Sandro Camilli, presidente dell'Associazione Italiana Sommelier, si tratta di una nuova sfida: "verificare se le peculiarità di un paesaggio possono davvero condizionare le sensazioni organolettiche di un vino.
Siamo i primi al mondo a proporre una degustazione diversa. Non esiste altro Paese al mondo che abbia paesaggi come l'Italia all'interno dei quali vi sono viticoltori che, coltivando la vite, tirano fuori eccellenze straordinarie". L'idea è quella di "inserire nei disciplinari e nella valutazione dei vini tutti quegli elementi del paesaggio che possono arricchire i criteri di degustazione del prodotto - spiega Mauro Agnoletti-. Alla scheda tecnica di un vino corrisponde la descrizione del paesaggio dove viene prodotto, e la formazione e le competenze dei sommelier possono concretamente contribuire a valorizzare i nostri paesaggi". L'intesa Ais e Cattedra Unesco è stata condivisa anche da Angelo Radica, presidente di Città del Vino, intervenuto all'incontro.
"Il paesaggio è intimamente legato alla mission della nostra associazione, apprezziamo per questo che i Sommelier di Ais sentano la necessità di arricchire con questo tema la propria comunicazione", conclude.