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Il vino italiano regge la tempesta, trainano Nord-Est (+3,7%) e Igp

Arriva l'Annual Report Valoritalia con i dati su 219 denominazioni

Redazione Ansa

"Lo scorso anno le nostre imprese del vino hanno realizzato una crescita nei volumi di imbottigliato pari allo 0,54%, che sale al 2,8% se raffrontata alla media dei tre anni precedenti. Una crescita piccola ma da non sottovalutare, soprattutto se si tiene conto del contesto economico internazionale. Tuttavia si registra una riduzione del valore economico dell'imbottigliato. Un bilancio complessivo non dei più favorevoli, ma certamente contenitivo dei danni e decisamente più positivo rispetto la maggior parte dei nostri competitor, a dimostrazione, ancora una volta, della grande adattabilità del sistema produttivo italiano anche di fronte alle condizioni più difficili". Lo ha detto Francesco Liantonio, presidente di Valoritalia, nel presentare l'edizione 2024 dell'Annual Report Valoritalia, con analisi e dati relativi a 219 denominazioni di origine, che rappresentano il 56% della produzione nazionale dei vini di qualità e oltre due miliardi di bottiglie collocate sul mercato.
    Particolarmente interessante è l'analisi territoriale delle performance: rispetto al 2022, le regioni del Nord Ovest hanno ceduto l'8,3% dei volumi e quelle del Centro il 5,3%. Viceversa, a mostrare la miglior performance sono stati i territori vitivinicoli del Nord Est con un incremento del 3,7%; crescita trainata soprattutto dall'Asolo Prosecco Docg e dal Veneto Igt.
    Entrando nel dettaglio, il 2023 evidenzia andamenti contrastanti: da un lato i vini Igt hanno realizzato una performance sorprendente, con una crescita annua del 16,5%, equivalente a oltre 97,6 milioni di bottiglie; dall'altro, le Doc hanno registrato un calo degli imbottigliamenti del 2,8% e le Docg un calo addirittura superiore, pari all'8%. Il risultato economico finale è stato negativo per l'1,3%.
    Nondimeno, il primo quadrimestre del 2024 mostra alcuni segnali positivi, perché i volumi dell'imbottigliato sono cresciuti dell'1,1% sullo stesso periodo dell'anno precedente. Inoltre, ancor più significativo è il fatto che la ripresa ha interessato Doc e Docg, che fa ben sperare per il futuro. (ANSA).
   

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