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Vino: consorzio Etna Doc, stabili le vendite negli Usa

Cambria: 'congiuntura non frena il principale mercato di sbocco'

Redazione Ansa

(ANSA) - CASTIGLIONE DI SICILIA, 12 SET - Si mantengono su standard elevati, con vendite sostanzialmente invariate, i vini Etna Doc negli Stati Uniti. È quanto emerge dalla prima giornata agli Etna Days a Castiglione di Sicilia, che si concluderanno il 14 settembre, dall'analisi dell'osservatorio di Unione italiana vini (Uiv) su base SipSource nel primo semestre di quest'anno.
    Secondo le elaborazioni sulla piattaforma americana, che misura le vendite - e gli effettivi consumi nel breve termine - dei prodotti presenti nei tre quarti degli esercizi commerciali statunitensi, i vini etnei chiudono il periodo con un sostanziale pareggio (-0,2%) a fronte di un contestuale calo tendenziale complessivo di vendite del settore pari all'8,8%, con i vini made in Italy a -6,4%. Secondo Francesco Cambria, presidente del Consorzio Etna Doc, "le premesse per un 2024 difficile c'erano tutte: una vendemmia a -42,5% con conseguente calo nel semestre del prodotto imbottigliato (-5%); un rallentamento globale dei consumi e in particolare negli Stati Uniti, nostro principale mercato di sbocco". "Invece - aggiunge - nel primo semestre la denominazione ha tenuto e si è consolidata. Merito della qualità raggiunta dai nostri produttori ma anche di un corretto posizionamento di mercato negli Usa, in particolare nei canali del fuori casa che continuano a crescere". Secondo l'analisi dell'osservatorio Uiv, a fronte di un numero di bottiglie pari ad appena il 6% del totale delle Doc e Docg siciliane, la presenza dei vini dell'Etna sul mercato a stelle e strisce (60% di bianchi e 40% di rossi) vale il 28% in termini di volumi consumati. Una quota che a valore sale fino al 45%, per effetto di un prezzo della distribuzione che negli Usa si attesta sui 26 dollari al litro, quasi il triplo rispetto media delle Do dell'Isola. Ed è proprio il prezzo, quindi l'alto posizionamento percepito, il tratto distintivo dei vini del vulcano negli Usa.
    "Non è un caso - ha detto il responsabile dell'osservatorio Uiv, Carlo Flamini - che mentre i vini italiani vedono un forte sbilanciamento dei consumi sulla parte retail, come grande distribuzione e liquor store, con il 77% di quota sul totale, i vini etnei trovano come primo canale di consumo il cosiddetto "fuori casa", ovvero ristoranti, bar e alberghi, con una quota sul totale del 62%, di 10 punti superiore alla Doc Sicilia, anch'essa consumata prevalentemente nell'on-premise, e quasi tripla rispetto all'offerta tricolore". (ANSA).
   

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