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In Sicilia la vendemmia più lunga con vini eccellenti

Assovini, calo medio del 20% per la siccità ma qualità ottima

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 06 NOV - Uve sane e di qualità nonostante la siccità abbia messo a dura prova la vendemmia siciliana appena conclusa. Chiude con un calo medio di circa il 20% la vendemmia 2024 dell'isola, la più lunga d'Italia - 100 giorni di raccolto da Ovest a Est - caratterizzata dalla siccità ma anche dall'innovazione e capacità dei vitivinicoltori nel dare risposte efficaci e nell'adottare tecniche agronomiche in grado di governare la crisi idrica. Una vendemmia che sarà ricordata, se non per la quantità, per l'eccellenza qualitativa, per la resilienza di alcuni vitigni autoctoni e alloctoni. I vini prodotti da questa vendemmia 2024 riflettono la diversità dei territori siciliani: dai vini rossi dal profilo organolettico complesso, con una notevole capacità di invecchiamento, ai rossi dove l'altitudine o le caratteristiche del suolo esaltano freschezza e acidità, fino ai bianchi di questa annata che si preannunciano persistenti, aromatici e di qualità.
    "La Sicilia del vino - commenta la presidente di Assovini Sicilia, Mariangela Cambria - dimostra capacità di gestione anche nelle criticità, come l'attuale difficoltà dovuta alle limitate risorse idriche. La vitivinicoltura siciliana è capace di rinnovarsi nel segno della qualità, innovazione e nel rispetto del vino-territorio".
    "Il bilancio conclusivo di questa vendemmia - dichiara Antonio Rallo, presidente del Consorzio Vini Doc Sicilia - rispecchia quanto già potevamo presagire. Abbiamo avuto un calo nella produzione che si attesta intorno al 20%, dovuto sicuramente alle scarse piogge durante tutto l'inverno che non hanno permesso di rimpinguare le riserve idriche del terreno e di affrontare nelle migliori condizioni un'estate lunga e calda.
    La situazione, a fine vendemmia, è eterogenea nel territorio siciliano. A Nordest la quantità di uva raccolta è nella media, mentre ad Ovest le perdite sono state maggiori. Se la quantità lascia i produttori insoddisfatti, la qualità delle uve raggiunge picchi storici di eccellenza, in particolare per alcune varietà simbolo della Sicilia quali Nero d'Avola, Grillo e Frappato". (ANSA).
   

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