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Nomisma, switch dei consumi verso vini biologici e sostenibili

A Roma il terzo Forum Mondiale delle Donne del Vino

Nomisma, switch dei consumi verso vini biologici e sostenibili

Redazione Ansa

 - Le nuove generazioni, ma non solo loro, premiano i vini sostenibili, biologici, autentici e capaci di raccontare una storia. I giovani praticano l'enoturismo visitando le cantine, prediligono un packaging leggero e innovazioni di prodotto come le edizioni limitate. Si assiste a uno switch dei consumi, cambia la geografia, e aumentano i consumatori di vino occasionali (da 45% a 60%). Un fenomeno che interessa in particolare coloro dai 25 anni in su.


    Nonostante una contrazione dei consumi in Europa, numerose aree, tra cui Usa, Asia ed Australia, marciano in controtendenza. È quanto è emerso  al terzo Forum Mondiale delle Donne del Vino, organizzato a Roma dall'Associazione Nazionale Le Donne del Vino, con la presentazione di un'analisi Nomisma Wine Monitor. "Il Forum Mondiale delle Donne del Vino - ha dichiarato Daniela Mastroberardino, presidente nazionale delle Donne del Vino - è stata un'occasione straordinaria per confrontarci con chi fa il nostro lavoro nel mondo. Abbiamo capito che i tanti cambiamenti che stiamo vivendo, vanno ben oltre l'economia, ma sono legati a delle trasformazioni epocali. E costruire una rete solida e collaborativa a livello internazionale è fondamentale per affrontare le nuove sfide e per cogliere nuove opportunità.


    E in quest'ottica, siamo entusiaste di annunciare una grande degustazione internazionale dei vini delle Donne del Vino del mondo, che si terrà nel 2025. Sarà un'occasione per far conoscere l'eccellenza dei nostri vini, raccontare le nostre storie e rafforzare i legami che ci uniscono. Il futuro del vino si scrive insieme, e noi siamo pronte a farlo".


    Roberta Gabrielli di Nomisma Wine Monitor ha precisato che l'Italia annovera 30.000 aziende di trasformazione, di cui 1.800 a carattere industriale. E 241.000 imprese agricole impegnate nella fase iniziale della filiera. Per un fatturato complessivo di 16 miliardi di euro, pari al 9% del settore Food&Beverage italiano, e 7,8 miliardi di euro di export, corrispondenti al 15% del totale Food&Beverage. Inoltre la filiera del vino dà lavoro a 74.000 addetti diretti, ma il numero sale a 1,3 milioni considerando logistica, distribuzione, ristorazione e turismo enogastronomico.

  Con un giro d'affari di 2,9 miliardi di euro nel 2023, l'enoturismo rappresenta una risorsa strategica, soprattutto per le piccole aziende, e registra una rapida crescita. (ANSA).
   

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