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Città vino 'dealcolati opportunità, ma con giusta comunicazione'

'Introdurre dicitura bevanda ottenuta da uve'

Redazione Ansa

(ANSA) - SIENA, 29 NOV - Il vino dealcolizzato può rappresentare un'opportunità di mercato per le aziende italiane.
    Ma serve una corretta comunicazione: ad esempio in etichetta non si faccia riferimento alla parola "vino", introducendo la dicitura "bevanda ottenuta da uve". Questa, in sintesi la proposta di Città del vino (associazione che rappresenta 500 comuni vitivinicoli in Italia) sul vino dealcolizzato, a tutela delle aziende e dei consumatori. "Prendiamo atto delle novità introdotte dal decreto del ministero dell'Agricoltura che regola la produzione dei cosiddetti 'vini dealcolati' - sottolinea il presidente Città del vino, Angelo Radica - ma vogliamo proporre alcune riflessioni per eventuali modifiche che possano in futuro migliorare la normativa che ne scaturirà. Intanto va sottolineato in modo positivo il fatto che il decreto consentirà anche ai produttori italiani di produrre vini dealcolati, praticando la dealcolizzazione parziale o totale, considerato che all'estero la pratica è già consentita. Questo - aggiunge Radica - permetterà ai produttori italiani di competere alla pari con quelli degli altri Paesi, ad esempio per la diffusione di certi prodotti in nuovi mercati dove abitualmente non è praticato il consumo di alcol anche per motivi religiosi".
    Per Città del vino il decreto è "una equilibrata mediazione per rispondere alle nuove esigenze di mercato, mantenendo al contempo l'eccellenza e la tradizione dei vini italiani grazie al divieto di dealcolazione per i vini Dop e Igp, al fine di preservarne l'autenticità". Tra le richieste dell'associazione l'indicazione della provenienza, per non perdere il legame con il territorio e una comunicazione chiara "per spiegare bene al consumatore le differenze che esistono tra i due prodotti, considerando anche che il vino dealcolizzato, se viene consumato in modo non corretto, può provocare effetti negativi, perché togliendo l'alcol si va a togliere anche il principale conservante naturale del vino". (ANSA).
   

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