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Federvini, nel 2024 i vini, spiriti e gli aceti italiani tengono

Si consolida la crescita dell'export, ma fuori casa si beve meno

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 29 NOV - Nel 2024 vini, spiriti e aceti made in Italy tengono, nonostante uno scenario globale di grande complessità e un andamento debole del clima di fiducia di imprese e consumatori. È questa la fotografia restituita dall'ultima edizione dell'Osservatorio Federvini, a cura di Nomisma e TradeLab. Secondo Nomisma, nei primi 8 mesi dell'anno, l'export di vini supera i 5 miliardi di euro e si attesta nella media dei principali esportatori mondiali con un +4,7% in valore e +3,2% a volumi rispetto al 2023, mentre soffrono competitor di peso quali Francia e Spagna. Gli spumanti italiani restano i protagonisti con importazioni in aumento in Australia (+11,2%), Francia (+8,3%) e Stati Uniti (+5,3%). Gli spiriti italiani registrano un incremento del 4% in valore per 1,2 miliardi di euro di valore generato nei primi otto mesi dell'anno. E il comparto degli aceti con esportazioni del valore di 236 milioni di euro nei primi otto mesi dell'anno segna una crescita significativa, con un incremento del 18,6% in valore e del 15% in volume tra gennaio e agosto 2024 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
    "I dati dell'Osservatorio dimostrano quanto la filiera dei vini, spiriti e aceti italiani pur affrontando sfide complesse, continui ad essere un asset strategico per l'economia italiana ed è quindi fondamentale continuare ad investire nella promozione internazionale e nella difesa dei nostri comparti" sottolinea Micaela Pallini, presidente di Federvini - "Per garantire stabilità e crescita a lungo termine, è necessaria un'azione di sistema - è l'appello - tesa a rafforzare il ruolo dell'Italia in sinergia con tutti gli attori della filiera, per valorizzare le eccellenze e rispondere con prontezza alle nuove esigenze dei mercati internazionali".
    Sul fronte interno, secondo Nomisma, le vendite in Gdo si mantengono in positivo sul fronte dei valori ma continuano a cedere in volume (-1,1% rispetto al 2023), con i vini che nei primi nove mesi dell'anno raggiungono i 2,1 miliardi di euro (+1,1% in valore sul 2023). Gli spumanti si distinguono per un'ulteriore crescita (+3,5% in valore), guidata da Metodo Classico (+4,6%) e da Charmat Secco, con in testa il Prosecco (+4,2%). Per i vini fermi e frizzanti crescono i vini a marchio Igp (+1,6% in valori e +3,7 a volume) mentre i Dop che rappresentano oltre la metà del valore totale delle vendite, si mantengono stabili a valori (+0,2%) ma si riducono nei volumi (-2,9%). Mentre fuori casa risultano ancora in calo i consumi serali e notturni. L'approfondimento a cura di TradeLab evidenzia nei primi tre trimestri del 2024 una crescita dell'1,3% in valore per il mercato out of home, a fronte di una diminuzione dell'1,1% nelle visite. Prosegue invece la sofferenza delle occasioni serali: l'aperitivo cede l'1,9% in termini di presenze, la cena lo 0,8% che però segna un +1% a valore, mentre diminuiscono sensibilmente i consumi nella notte (-4,4%). Quest'anno le bollicine mantengono una tendenza positiva (+1% a valore), soprattutto nelle occasioni di aperitivo serale mentre i vini, i cocktail alcolici e gli spiriti lisci subiscono un calo del 2%. Per gli amari e i dopo pasto la flessione risulta invece più marcata (-5%) pur mantenendo una discreta popolarità nelle pizzerie. (ANSA).
   

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