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Spumanti italiani, si berranno 335 milioni di bottiglie

Onav ha celebrato 100 dalla nascita dello scienziato Martinotti

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 24 DIC - Onav, organizzazione nazionale assaggiatori vino, ha celebrato, ad Asti, nel centenario della morte, Federico Martinotti, inventore del metodo con cui vengono prodotti molti dei più importanti spumanti italiani. Onav ha organizzato il convegno "Martinotti: cento anni di spumantistica italiana" a pochi giorni dall'inizio delle festività natalizie, durante le quali si stima un consumo di 335 milioni di bottiglie di bollicine (+ 7%), in gran parte prodotti con metodo Martinotti. "Onav è nata ad Asti e dal 1951 divulga la cultura del vino in Italia e all'Estero.- ha sottolineato il presidente Vito Intini. - Poter festeggiare questo straordinario personaggio nella nostra nuova sede, ospitando tanti produttori in presenza e online, significa contribuire alla diffusione della cultura dello spumante in Italia". Oltre a inventare per la prima volta il metodo di rifermentazione naturale in autoclave, - è stato ricordato nel convegno - Martinotti fu anche un innovatore e durante il proibizionismo, fu incaricato dalla ditta Calissano di produrre uno spumante e un vermouth senz'alcol, tema oggi di grande attualità. Asti Docg, Conegliano Valdobbiadene Docg, Prosecco Doc, Brachetto d'Acqui Docg e Lambrusco Doc sono solo alcuni degli spumanti ottenuti col metodo Martinotti, che prevede la spumantizzazione in autoclave, che consente da un lato di mantenere le caratteristiche varietali delle uve, dall'altro di ottenere lo spumante in alcuni mesi invece che in anni, come nel caso del Metodo Classico. Oggi in Italia quasi ogni cantina produce almeno un vino con questo metodo brevettato nel 1895. "Federico Martinotti ha inventato un metodo per la produzione di spumanti che di fatto coincide anche con la storia della nostra denominazione. - commenta Stefano Ricagno, presidente del Consorzio Asti Docg. - Celebrare i cento anni della produzione spumantistica italiana significa però non solo guardare ai successi del passato, ma anche riflettere sulle sfide e sulle prospettive future delle bollicine tricolore, a partire da quelle tutelate dal nostro Consorzio''.
    Diego Tomasi, direttore del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg ha parlato dei legami storici e scientifici tra Federico Martinotti e Antonio Carpenè, promotore, quest'ultimo, della nascita del successo del Prosecco nel mondo, che già stava sperimentando tecniche di spumantizzazione alternative. "Oggi sappiamo che il Metodo Martinotti è un processo ideale ad esaltare gli aromi dell'uva Glera" sottolinea il direttore del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, Diego Tomasi, ricordando che Antonio Carpenè, illustre scienziato, chimico, ricercatore, tra i primi artefici dell'arte spumantistica italiana, aveva intrattenuto un lungo carteggio con lo stesso Martinotti e, pur avendo visioni differenti sull'argomento, alla fine, insieme al figlio Etile, convenne nel seguire le idee sostenute da Martinotti". (ANSA).
   

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