Sanza, in Campania, e Rocca Calascio, in Abzuzzo, diventeranno alberghi diffusi, l'uno puntando sull'economia green, l'altro valorizzando quel suo piccolo gioiello dell'ippovia. Livemmo, in Lombardia, è invece già pronta ad accogliere nuove residenze d'artista. Campolo, in Emilia Romagna, sarà culla di start up culturali. E ancora, Borgo Castello, in Liguria, sperimenterà una nuova visione di turismo culturale e sostenibile; Ulassai, in Sardegna, si trasformerà in una vera smart community. Fino a Borgo A Cunziria, in Sicilia, che oltre alla riqualificazione fisica e funzionale dei suoi spazi, ha pensato a una vera e proprio hub di ricerca sulla produzione della concia di cui è regina. In tutto, 21 borghi, per altrettanti ambiziosi piani e 20 milioni di euro a testa per realizzarli. È l'Italia dei piccoli centri, già in marcia verso un nuovo futuro, con la prima delle due linee di progetti del Bando Borghi del Pnrr. "E' una delle milestones che, rispettando i tempi, porteremo a compimento entro il 30 giugno", assicura il Ministro della cultura, Dario Franceschini. "L'Italia - dice - è uno straordinario museo diffuso, un vero museo a cielo aperto. Non ci sono solo le capitali dell'arte, ma anche luoghi meravigliosi, centinaia di borghi nelle aree interne, che purtroppo negli anni si sono spopolati completamente o quasi, perché non c'era lavoro". Affidato alle Regioni il compito di scegliere un borgo ciascuno, l'obbiettivo, in questo caso, era non solo il recupero del sito, ma anche "l'individuazione di una vocazione specifica" per "far tornare lavoro e persone. Oggi la banda larga e lo smart working lo consentono - spiega Franceschini - Anzi, proprio ieri, sono stato a un incontro con il ministro Colao e il Ministero della digitalizzazione, che sono al lavoro su un piano specifico per portare la banda larga in tutti i borghi scelti. E il 28 e 29 maggio, in collaborazione con il Fai organizzeremo due giornate per scoprirli". Nella lista dei "vincitori" annunciata oggi, ci sono anche Monticchio Bagni (PZ) per la Basilicata; Gerace (RC) in Calabria; Borgo Castello (GO) nel Friuli Venezia Giulia; Trevinano (VT) nel Lazio; Montalto delle Marche (AP); Pietrabbondante (IS) in Molise; Elva (CN) in Piemonte; Accadia (FG) in Puglia; Borgo di Castelnuovo in Avane (AR) in Toscana; Cesi (TR) in Umbria; Fontainemore (AO) in Valle D'Aosta; Recoaro Terme (VI) in Veneto; Palù del Fersina (TN) nella Provincia autonoma di Trento; e Stelvio (BZ) nella Provincia autonoma di Bolzano. "Alcuni territori - racconta la coordinatrice della Commissione Cultura alla Conferenza delle Regioni, Ilaria Cavo - hanno parlato di hotel diffusi, altri di Rsa e poi ancora di località di coworking. C'è stato una bellissima sfida progettuale" e nella scelta si è puntato "non sull'idea più bella, ma sul progetto che avesse il vero motore di spinta e cambiamento, a partire dalla cultura. Ovvero, accordi reali con il territorio, le aziende, i privati, le associazioni, insomma con tutta quella rete che dal basso ha creato la progettualità" e che potrà anche integrarne i finanziamenti. "I tempi sono stretti", sottolinea il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Massimiliano Fedriga. Ma questo intervento, "è stato anche un profondo richiamo al sistema Paese". Quanto "fosse necessario", sottolinea ancora la Cavo, lo dimostrano anche i numeri della seconda linea di intervento più "tradizionale", con un bando dedicato a progetti locali specifici per la rigenerazione culturale e sociale di borghi: 1.791 le domande arrivate in forma singola o aggregata (Piemonte, Campania, Lombardia e Calabria in testa) per un totale di 2.959 milioni di euro (su 380 milioni disponibili), ora al vaglio della Commissione tecnica. Un nuovo bando verrà successivamente indetto per assegnare 200 milioni alle imprese che svolgeranno attività culturali, turistiche, commerciali, agroalimentari e artigianali nei Comuni della seconda linea di azione. "Diventeremo il Paese dei borghi e se il progetto funzionerà non ci si fermerà più", commenta Franceschini. Finalmente, aggiunge il presidente dell'Anci, Antonio Decaro, si è spazzata via quell'immagine "da simulacro dei borghi. Ora bisogna solo renderli più accessibili e dare vita all'agenda del controesodo".
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