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Ad Atene il Museo d'arte contemporanea solo al femminile

Dal 14 dicembre con il programma What If Women Ruled the World?

Redazione Ansa

(di Ida Bini) (ANSA) - ATENE, 02 NOV - Quest'anno il 14 dicembre il Museo Nazionale d'Arte Contemporanea di Atene, sotto la direzione di Katerina Gregos, inaugura un ciclo espositivo innovativo, senza precedenti, interamente dedicato al lavoro di artiste donne o che si identificano come tali. Per 7 mesi il museo verrà gradualmente rilevato dalle artiste attraverso un nuovo allestimento della collezione permanente e una serie di mostre personali. "E' un'occasione per ripensare il modo in cui viene raccontata la storia dell'arte - ha commentato la direttrice Gregos - provando a immaginare come apparirebbe un museo se le opere delle artiste donne componessero la quasi totalità della sua collezione, invece di essere solo una minima, ricercatissima parte. E' una novità assoluta per le istituzioni culturali pubbliche, d'Europa e del mondo e noi vogliamo invertire la narrazione per reimmaginare radicalmente come sarebbe un museo se le opere di artiste fossero la maggioranza".
    Così da dicembre 2023 a maggio 2024 il museo di Atene stravolgerà interamente le proprie sale per far posto al programma 'What If Women Ruled the World?', diviso in tre parti distinte. La prima comprende la mostra inaugurale 'Women, together', riallestimento della collezione permanente del terzo piano del museo che riunisce 25 opere di oltre 20 artiste provenienti da tutto il mondo; la performance di 'Allegory of the Painted Woman', lavoro iconico di Alexis Blake che unisce arte visiva, performance e danza. E tre mostre monografiche dedicate al lavoro di tre artiste greche d'avanguardia: Leda Papaconstantinou, Chryssa Romanos e Danai Anesiadou; la prima è una grande retrospettiva a cura di Tina Pandi, dedicata a Leda Papaconstantinou, artista femminista tra le più importanti del panorama artistico contemporaneo in Grecia. Performance, scultura, video, installazioni site-specific e pittura: sono tutti i modi in cui per quasi 50 anni Papaconstantinou si è espressa per esplorare questioni di genere, sessualità, memoria collettiva e personale, storia, politica ed ecologia. La seconda mostra monografica, a cura di EleniKoukou e Dimitris Tsoumplekas, è dedicata al lavoro di Chryssa Romanos, una delle artiste greche più importanti della sua generazione, conosciuta per i suoi intricati collage, che uniscono in modo critico e incisivo pubblicità e immagini tratte dai mass media per dipingere la realtà politica e sociale. La terza mostra monografica, a cura di Ioli Tzanetaki, è dedicata a Danai Anesiadou e alle sue opere, sensibili al tessuto invisibile della realtà e a quello politico, con chiari riferimenti al cinema, alle scienze occulte, all'antichità greca e alla contemporaneità.
    La seconda parte di 'What If Women Ruled the World?' comincia il 10 febbraio con un ciclo di mostre dedicate al lavoro di alcune artiste, tra cui Tala Madani (Iran), BertilleBak (Francia), Yael Bartana ( Israele), Claudia Comte (Svizzera), Hadassah Emmerich (Paesi Bassi/Indonesia), Lola Flash (Usa), Bouchra Khalili (Marocco) e Malvina Panayiotidi (Grecia). L'11 maggio si inaugura la terza parte del programma con la personale di Penny Siopis, a cura di Katerina Gregos. Nata in Sudafrica nel 1953 da genitori greci, Siopis si è fatta notare per i suoi dipinti femministi e per l'impegno per i diritti delle donne e contro l'apartheid. Dopo la liberazione sudafricana, l'artista ha esplorato la fragilità della memoria e i complessi intrecci di storie personali e collettive. Lavorando con una vasta gamma di materiali, Siopis ha esplorato il dolore e la vergogna, la storia collettiva e, più recentemente, la relazione tra l'umano e il non umano nel contesto del cambiamento climatico. (ANSA).
   

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