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Cosmo Photo Fest, un mese di mostre, visite e incontri

A Colleferro la fotografia tra arte e scienza, uomo e tecnologia

Redazione Ansa

(ANSA) - COLLEFERRO, 30 APR - Mostre, eventi, laboratori, visite guidate e incontri pubblici animeranno dal 31 maggio al 30 giugno vari sedi del centro di Colleferro, in provincia di Roma, con la prima edizione del festival internazionale di fotografia Cosmo Photo Fest. La manifestazione, presentata dal Centro sperimentale di fotografia Adams e promossa dal Comune di Colleferro, vuole mettere in rilievo il dialogo tra arte e scienza attraverso la fotografia, secondo una narrazione visiva che interroga il presente e il futuro, con particolare attenzione al rapporto tra l'essere umano, la tecnologia e la fantascienza. Con l'organizzazione di workshop, laboratori e visite guidate al Planetario e all'Osservatorio astronomico della città, il festival diventa l'occasione per uno sviluppo sociale, culturale ed economico di Colleferro. L'evento, focalizzato sulla fotografia legata all'attualità, diventa una vetrina di progetti che guardano alla scienza e alle sue applicazioni in modi differenti: tra le 11 mostre in programma ci sono quelle correlate all'uso della scienza come lente di ingrandimento su creatività organiche e spaziali come 'Fantasmagorie' di Michele Marinucci, 'Materia Attiva' di Robin Meier, 'Fantastic Voyage' di Francesco Amorosino e 'Oggetti quantistici sconosciuti' di Alessandro Bavari. Ci sono anche mostre che diventano testimonianze visive di manifestazioni naturali come la formazione delle nuvole di Antonello Ferrara in 'La nuvola inconsapevole', o la creazione di fenomeni come i vortici per Fabio Zonta in 'Vortici-Whirpools-Tourbillons-Wirbeln'. O, ancora, esposizioni legate alle tematiche fantascientifiche come i collage del progetto 'Cosmo' di Katia Rossi, o di Sara Munari con '1499 - Oculo Magico'. Il festival diventa anche un momento di riflessione sulla natura stessa dell'immagine e del linguaggio fotografico con progetti che analizzano la fotografia nell'era del digitale e dell'intelligenza artificiale come nel caso di 'Deep Blue' di Olmo Amato, o di 'Space Metropoliz' di Daniela De Paulis. (ANSA).
   

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