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Prima biennale d'arte contemporanea dedicata a Maria Lai

Inaugurata a Ulassai, in mostra le opere di 25 artisti

Redazione Ansa

(ANSA) - ULASSAI, 03 GIU - Ventitré opere come migliore espressione del panorama artistico della Sardegna. Inaugurata a Ulassaila prima biennale d'arte contemporanea dedicata a Maria Lai.
    Taglio del nastro di fronte alle centinaia di persone che hanno affollato le sale di Casa Cannas, insieme alla Stazione dell'arte il luogo che accoglie i pezzi dei 25 artisti coinvolti.
    Progetto e destino il titolo di un percorso concettuale che è un naturale omaggio all'arte di Maria Lai, pensato dal direttore artistico Gianni Murtas e dal comitato scientifico composto da Antonello Carboni, Chiara Mancae Damiano Rossi. L'iniziativa è promossa dal Comune di Ulassai e dalla Stazione dell'arte all'interno del Progetto Borghi, finanziato dall'Unione europea attraverso il programma NextGenerationEu-M1C3-Linea A Pnrr.
    Per il sindaco Giovanni Soru la biennale rappresenta "un legame saldo con il passato che ci accompagna verso il futuro.
    La sfida per i prossimi 30 mesi di iniziative legate al Progetto Borghi passa anche per Casa Cannas, una struttura importantissima che oggi abbiamo quasi completato e che ci permetterà di diventare un polo di riferimento per l'arte contemporanea, in stretto legame con la Stazione dell'arte che custodisce invece le nostre radici".
    La Biennale sarà visitabile sino al 6 ottobre 2024, articolata in un percorso multimediale che si snoda attraverso i linguaggi della pittura, della fotografia, della videoarte, dell'installazione, della scultura. Gli artisti coinvolti sono Silvia Argiolas, Irene Balia, Ruggero Baragliu, Nicola Caredda, Federico Carta, Roberto Cireddu, Siro Cugusi, Roberto Fanari, Paulina Herrera Letelier, Silvia Idili, Marco Loi, Alberto Marci, Silvia Mei, Veronica Paretta, Samuele Pigliapochi, Paolo Pibi, Paola Pinna, Gianmarco Porru, Francesca Randi, Massimilano Rausa, Giuliano Sale, Stefano Serusi, Danilo Sini, Angelo Spatola, Marco Useli.
    "Intitolare una biennale d'arte a Maria Lai - spiega il direttore artistico Gianni Murtas - non significa però andare alla ricerca nel panorama attuale di cloni del suo lavoro, ma semmai capire in che modo alcuni aspetti fondanti del suo percorso siano ancora oggetto di riflessione da parte di artisti che inevitabilmente si trovano a operare in contesti per molti aspetti differenti. Non si tratta dunque di trovare eredi, ma di vedere se le intuizioni di Maria hanno un senso nel concreto operare dell'arte d'oggi, se nonostante l'indiscutibile connotazione moderna la ricchezza delle sue ricerche riesce ancora a misurarsi negli orizzonti della contemporaneità.
    Inutile dire che noi crediamo di sì". (ANSA).
   

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