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Le mostre del weekend, dagli Egizi a Isabella Ducrot

A Torino il mondo dei bar in foto, dagli anni '30 al Duemila

Redazione Ansa

Dalla storia fotografica dei bar dal '900 ai primi anni Duemila agli antichi Egizi, fino a Giovanni Fattori e Isabella Ducrot: sono alcune delle mostre da visitare nel primo weekend d'agosto.

TORINO - Un affascinante ritratto del mondo del bar dagli anni Trenta del XX secolo agli inizi del Duemila: dopo Milano e Basilea, a Camera Centro Italiano per la Fotografia fino al 6 ottobre si potrà visitare "Bar Stories on Camera. Galleria Campari / Magnum Photos", la prima mostra realizzata da Galleria Campari in partnership con Magnum Photos. Per l'appuntamento torinese è stato rinnovato il progetto espositivo, diviso in 3 sezioni tematiche, e corredato da una selezione di bozzetti originali di menù realizzati per Campari negli anni '30 da Fortunato Depero, e una raccolta di studi di insegne al neon Campari degli anni '50.

FORTE DEI MARMI - Dal 1 agosto al 2 febbraio al Fortino Leopoldo I la mostra "Gli Egizi e i doni del Nilo". Il percorso propone un viaggio nel tempo, dall'Epoca Predinastica (3900 - 3300 a.C.) all'età greco-romana (332 a.C. - 395 d.C.), attraverso vasi, stele, maschere, amuleti e papiri: reperti di grande valore provenienti dai depositi del Museo Egizio di Torino, pertanto normalmente non visibili al pubblico e, in alcuni casi, mai esposti prima.

ROMA - Si intitola "Tessere è umano. Isabella Ducrot… e le collezioni tessili del Museo delle Civiltà" la mostra allestita al Museo delle Civiltà dal 1 agosto al 16 febbraio. A cura di Francesca Manuela Anzelmo, Paolo Boccuccia, Gaia Delpino, Maria Luisa Giorgi, Laura Giuliano, Vito Lattanzi, Gabriella Manna, Loretta Paderni e Massimiliano Alessandro Polichetti, l'esposizione racconta i linguaggi e le culture della tessitura in un dialogo senza precedenti fra una selezione di opere tessili dalle collezioni storiche del museo - alcune raramente o mai esposte prima - e le opere dell'artista Isabella Ducrot (Napoli, 1931), che da sempre utilizza il tessuto per esprimersi.

TIVOLI - Fino al 3 novembre prosegue a Villa d'Este "Cari agli dèi: l'età giovane e la rivoluzione nelle arti", mostra che rende omaggio ai grandi artisti venuti a mancare in giovane età.
    Spaziando dalla pittura alla musica, dalla poesia al cinema alla fotografia, l'esposizione curata da Andrea Bruciati racconta il contributo significativo dato da artisti quali Umberto Boccioni, Antonio Sant'Elia, Scipione, Yves Klein, Piero Manzoni, Pino Pascali, Francesca Woodman e Andrea Pazienza. Accanto alle loro opere, i capolavori di scrittori tra cui Stephen Crane, Percy Bysshe Shelley, John Keats, Anne Brontë, Henri Alban Fournier, Raymond Radiguet, Heinrich von Kleist, Antonia Pozzi, oltre a spezzoni di film e brani musicali di grandi nomi del passato.

BERGAMO - Undici opere grafiche di Giovanni Fattori (Livorno, 1825 - Firenze, 1908) compongono la mostra "Giovanni Fattori in bianco e nero", in programma fino all'11 novembre negli spazi HelloSky Lounge dell'Aeroporto di Milano Bergamo. Le poetiche incisioni, tra ritratti e scene di genere, accompagnano i viaggiatori alla scoperta di storie, persone, luoghi, esperienze dell'antica vita agreste e militare.

LIDO DI VENEZIA - Chiuderà il 29 settembre la mostra "Da Venezia al mondo, tra la guerra e la Dolce Vita: 1940-1961", in programma all'Aeroporto Nicelli, e dedicata al periodo tra lo scoppio della Seconda guerra mondiale e l'apertura dell'aeroporto di Tessera. Fotografie, manifesti, cartoline e memorabilia si alternano all'interno del bunker militare risalente agli anni Trenta, primaria opera difensiva militare nelle immediate vicinanze dell'aerostazione, dove la mostra, curata da Giacomo Zamprogno e Gianni De Michelis, è interamente organizzata.

ASCOLI PICENO - Dal 3 al 10 agosto al Chiostro di San Francesco la prima personale della pittrice ascolana Roberta Civilotti "I fiori del mal": nel percorso una trentina di opere in cui il fiore viene usato come strumento per descrivere la condizione di ogni artista, chiamato a donare bellezza nonostante la durezza della condizione umana. 
   

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